Cesena, Anton Roca al Bonci tra lucciole e note

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Una “serenata” con la musica delle lucciole, rivisitata in chiave contemporanea e di ricerca, tra natura e computer, dal regista catalano Anton Roca, cesenate di adozione. Per conoscere questa novità basta entrare al teatro Bonci venerdì 6 maggio, dalle 22 a mezzanotte. Contesto in cui andrà in scena il lavoro “Lucciole” di Roca, progetto visivo e sonoro in diretta online da Avatar in Quebec. Si comincia con un video paesaggistico di San Romano di Mercato, “location” delle lucciole protagoniste, e una conversazione con l’artista. Segue la performance “concertistica” vera e propria, video preregistrati che esprimono la traduzione in note del movimento delle lucciole e l’esecuzione su pianoforte a coda che suona da sé.

Il progetto di Roca nasce da lontano; l’artista ricorda che da bambino nel suo paese di campagna gioiva delle suggestioni notturne delle lucciole, in seguito scomparse. A San Romano di Mercato Saraceno invece è accaduto il contrario. Quando Anton arrivò le lucciole non c’erano; nel 2010 ha fatto nascere il centro d’arte Rad’Art. A poco a poco, incentivando condizioni ambientali favorevoli, si sono riviste. Da lì lo sguardo d’artista ha suggerito un progetto di ricerca per conoscere meglio la breve vita delle lucciole «il cui apice si verifica il 22 maggio – dice –, giorno in cui a San Romano danza il maggior numero di lucciole, come abbiamo verificato in 5 anni di osservazione del loro agire».

Al ritorno dei piccoli insetti è seguito un lavoro di fotografia notturna, poi i video, che rappresentano la parte più tecnologicamente avanzata del progetto; con l’ausilio di software si coglie il pulsare delle lucciole e lo si trascrive in note. Per riuscire Roca ha incontrato l’interesse del centro di Avatar di Quebec City in Canada che ha supportato economicamente il progetto; ha consentito infatti di riprodurre la “partitura” su un pianoforte a coda grazie alla tecnologia del Disklavier. Il concerto viene così trasmesso in simultanea il 6 maggio anche in Quebec, e ad Alcover, il paese di nascita dell’artista. «È un po’ come assistere a un concerto in diretta tramite video – spiega –. Il suono viene emesso da un pianoforte che suona da solo gestito dal computer. Praticamente l’emissione sonora è analogica attraverso il pianoforte, che agisce autonomamente nell’esecuzione, ma di fatto è gestito dal computer, i suoni passano dal digitale all’analogico».

Per l’assessore Carlo Verona il progetto internazionale “Lucciole” è interessante perché riunisce temi attuali, ricordo, ecologia, paesaggio, nuova tecnologia. Per il direttore del Bonci Franco Pollini «è anche un segnale su come ripensare il teatro post pandemia. Creando cioè eventi originali, perché la gente tende a uscire quando ne vale la pena». Anton Roca tiene a precisare «che “Lucciole” vuole essere uno specchio che riflette ciò che accade davanti a noi, senza intento spettacolare ma cogliendo il linguaggio di sensazioni intime».

Info: 0547 355959

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