Cesena, antenne: Vodafone non paga l’affitto, il Comune fa ricorso

Antenne per la telefonia mobile installate su immobili di proprietà comunale, senza più ricevere dal gestore i pagamenti pattuiti: l’amministrazione dice basta. Alcuni giorni fa ha deciso di presentare un ricorso per ingiunzione di pagamento dei crediti per l’affitto di due siti, a Sant’Egidio e Case Finali, dove si trovano ormai da tempo impianti per i quali si sono maturati, anno dopo anno, crediti che finora non si è riusciti a riscuotere, nonostante ripetuti solleciti. La somma accumulata è sostanziosa: si avvicina a 200.000 euro totali, anzi probabilmente li supera abbondantemente se si calcolano gli interessi di mora e gli adeguamenti all’indice Istat che si era concordato sarebbero scattati a partire dalla seconda annualità della locazione.

Le due antenne finite nell’occhio del ciclone furono posizionate nel 2010 e nel 2014, dopo avere stipulato contratti con la società “Vodafone Omnitel”, che si è poi trasformata in “Infrastrutture Wireless Italiane Spa”. Precisamente, sul lastrico solare del condominio in via Cerchia di S.Egidio 2.135, l’accordo siglato risale al 18 marzo 2014, mentre un altro in via Cesare Balbo è antecedente: 25 ottobre 2010. Ma in entrambi i casi il colosso della telefonia ha smesso da diversi anni di onorare gli impegni presi. A Sant’Egidio non ha più versato il canone previsto a partire dall’1 marzo 2016. A Case Finali l’inadempienza sta andando avanti dal 24 aprile 2020. Sono così venuti a mancare tanti soldi che avrebbero dovuto alimentare le casse municipali. In via Cerchia di Sat’Egidio era stato concordato con “Vodafone” il versamento di 18.000 euro annui, che invece il Comune non percepisce da quasi 7 anni. Poco inferiore la cifra spettante per l’antenna in via Balbo: 16.220 euro all’anno. In questo secondo caso, da quasi un triennio a Palazzo Albornoz non si vede un euro. Entrambi i contratti prevedevano tra l’altro che le somme avrebbero poi dovuto essere ritoccate costantemente al rialzo per assorbire per tre quarti il tasso d’inflazione.

Alla luce di questi mancati pagamenti prolungati, la giunta comunale ha deciso di attivare le procedure per il recupero coattivo dei crediti. Ha così incaricato l’ufficio legale di Palazzo Albornoz di presentare in tribunale a Forlì un ricorso per avere quanto dovuto, tramite una formale ingiunzione, a cui potrebbe seguire la mediazione obbligatoria e, in caso di ricorso del gestore, un vero e proprio duello legale.

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