Cesena, "Amadori" cresce ma assumere è una sfida

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La buona notizia è che quello cesenate è un territorio in grado di offrire lavoro, quella meno buona è che nemmeno un “colosso” come Amadori è esente dal fare i conti con un mercato del lavoro che è uscito trasformato dagli ultimi due anni di pandemia. Da qualche tempo infatti l’azienda, tra le maggiori del settore agroalimentare e specializzata nel comparto avicolo sta cercando personale da assumere.

«La nostra ricerca è legata principalmente all’importante fase di crescita che il gruppo sta vivendo - spiega Fabio Bernardi, direttore centrale Sviluppo organizzativo del gruppo Amadori -, che necessita di numerose e diverse figure professionali. Nell’attuale contingenza del mercato del lavoro, questo pone davanti difficoltà nel reclutamento che in passato non si riscontravano».

Il mercato del lavoro, argomenta Bernardi, «in particolare post pandemia, è cambiato in maniera strutturale». «Sono cambiate le modalità di “ingaggio” - prosegue - e le aziende devono saper comunicare le loro esigenze in maniera diversa: il solo aspetto remunerativo non basta, ad esempio verso i giovani, per le loro mutate esigenze di vita e soddisfazione personale e professionale. Le aziende devono offrire prospettive di crescita non solo salariale, ma anche di carriera». A questo si affianca il conteso sociale ed economico, «in sostanza la qualità di vita del territorio in cui l’azienda opera: un aspetto che incide nelle scelte, e che rende alcune realtà più attrattive».

Nell’analizzare le cause di questo mutamento, Bernardi rifiuta scorciatoie che rischiano di banalizzare un fenomeno che in realtà ha radici profonde: «Non ci vogliamo prestare a considerare queste difficoltà come conseguenza di fattori esterni, ad esempio il reddito di cittadinanza. Crediamo invece che il tema vada considerato anche all’interno di un cambiamento “socio-antropologico”, a cui dare risposte di sistema, per quanto ci compete».

Lo sforzo del gruppo Amadori è quindi teso a migliorare la propria capacità di intercettare la domanda di lavoro: «È determinante comunicare le caratteristiche che differenziano la nostra proposta lavorativa, sottolineando i benefici che possono derivare dal far parte di Amadori, ponendoci come realtà etica e socialmente responsabile, che continua a portare avanti i valori della sua storia e tradizione, e che allo stesso tempo guarda alla crescita e all’innovazione della sua filiera integrata e italiana con un piano di sviluppo sia in Romagna che nelle altre regioni in cui il gruppo è presente».

Lo scenario è complesso, ma Bernardi è convinto della bontà del lavoro che stanno facendo per migliorare le strategie di reclutamento: «Siamo fiduciosi che le tante offerte sapranno superare eventuali resistenze dovute all’attuale contesto socio economico e che la solidità dell’azienda, la sua reputazione e le opportunità che stiamo offrendo siano determinanti per chi cerca nuove opportunità sul mercato del lavoro. Stiamo crescendo e per farlo dobbiamo rafforzare al meglio la nostra squadra».

Sono diverse le posizioni aperte in questo momento nel gruppo Amadori e sono legate al piano di crescita del gruppo: «Stiamo lavorando su azioni di reclutamento personale senza precedenti in tutte le sedi». Spiega Fabio Bernardi, direttore centrale Sviluppo organizzativo del gruppo Amadori. A Cesena la ricerca va dagli addetti alla produzione ai magazzinieri, da figure tecniche e ingegneristiche legate alla manutenzione a diversi ruoli tecnico-amministrativi, oltre a figure in ambito Hr, marketing e It (ad es. sistemisti Unix/Linux). «Gli importanti investimenti che stanno ampliando e rendendo sempre più innovativo il sito di Santa Sofia ci stanno portando alla ricerca di profili tecnici in ambito qualità, sicurezza alimentare e ambiente, oltre a figure adibite alla manutenzione e addetti alla produzione».

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