Cesena, alla ricerca di ordigni di guerra prima di costruire la nuova scuola

Alla ricerca di ordigni risalenti alla seconda guerra mondiale, o di altre anomalie, nel sottosuolo dell’area dove sorge la media “Anna Frank”, a Sant’Egidio. Il tutto in vista della demolizione dell’attuale scuola per ricostruirne una tutta nuova. Un maxi progetto da circa 11,4 milioni di euro, reso possibile da un finanziamento europeo ottenuto grazie al Pnrr. Un colpo messo a segno nelle ultime settimane dell’anno scorso, nell’ambito di un bando per realizzare nuove scuole in sostituzione di vecchie preesistenti.

Le indagini nel sottosuolo

Adesso c’è da preparare il progetto vero e proprio. E va fatto in fretta, perché il Pnrr vincola sempre i fondi a tabelle di marcia molto stringenti per accelerare l’inizio e il completamento dei lavori. Perciò, nei giorni scorso, dal Comune è stato affidato un incarico alla “Geoside Geofisica Srl”, una ditta specializzata di Cittadella, in provincia di Padova, perché esegua indagini strumentali finalizzate alla valutazione del rischio bellico residuo e ad individuare eventuali anomalie sub-superficiali nell’area dove si effettuerà la demolizione-ricostruzione. È un’operazione che comporta una spesa di 6.709 euro e che consentirà poi di procedere speditamente a progettare la futura scuola, senza correre il pericolo di incappare in brutte sorprese.

La futura scuola

Il nuovo edificio, che dovrà essere pronto entro il 2026, è destinato a ospitare 18 classi del ciclo dalla prima alla terza media, per un totale di 450 studenti. Dagli attuali due edifici si passerà a uno unico, a elevata sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Ci sarà inoltre una palestra, fruibile anche dall’esterno. I vecchi immobili, che risalgono al 1969, verranno abbattuti solo una volta terminata la nuova costruzione, che prenderà forma sul lato nord del lotto scolastico.

Tracce di guerra a S.Egidio

Le ricerche propedeutiche per accertarsi che non ci siano residuati bellici rimasti sepolti dal periodo del passaggio del fronte vengono guardati con particolare interesse in un quartiere dove c’è un segno tangibile di quelle dolorose vicende: il “cimitero degli inglesi”, con i resti di 775 caduti degli Alleati, in gran parte britannici, canadesi e neozelandesi. Non va inoltre dimenticato che sempre a Sant’Egidio fu recuperato il 5 agosto 2007 il motore e altre parti di un aereo da combattimento della Raf inglese, un P40, che fu abbattuto il 14 ottobre 1944. Colpito dalla contraerea tedesca dalle parti di Case Gentili, precipitò in un campo a Sant’Egidio. Lo guidava T.W. Greene, che prima di schiantarsi riuscì a lanciarsi col paracadute e fu catturato e internato in un campo di concentramento in Polonia. Fuggì quando si avvicinò l’armata rossa e, dopo avere raggiunto la Crimea, riuscì a fare rientro in Scozia. Nel 2012 uno dei suoi figli, accompagnato dalla moglie, è venuto dal Canada a far visita al Museo della Linea Christa, a Sogliano, dove sono esposti i resti del velivolo pilotato dal padre.

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