Cesena, al via campagna anticoncezionale per i piccioni

Il Comune di Cesena le sta provando davvero tutte per frenare la proliferazione dei piccioni, che in varie zone della città sta sollevando sempre più proteste e suscitando anche preoccupazioni sotto il profilo igienico-sanitario. Ora ha deciso di provare ad affrontare il problema “alla radice”, e cioè con una sterilizzazione massiccia, che impedisca ai volatili di riprodursi e quindi ne abbassi gradualmente il numero.

Verrà fatta distribuendo 450 chili di becchime speciale in sei punti dove si concentrano i piccioni. Si tratta di mais rivestito con un prodotto anticoncezionale studiato specificamente per questi animali. Sarà fornito da una ditta che ha sede nella provincia di Reggio Emilia, precisamente a Cavriago. È la “Acme”, alla quale sono stati ordinati 30 sacchi da 15 chili l’uno di questo particolare prodotto. La spesa sostenuta sfiora i 7.000 euro.

Nel corso degli anni, sugli edifici pubblici, così come sulle proprietà private, sono cresciute a vista d’occhio le installazioni di dispositivi di vario genere per allontanare i piccioni, a partire dai tradizionali aghi, oppure l’uso di repellenti. Ma si tratta di rimedi che spostano solo il problema, non lo eliminano. La strada ora è impedire che vengano messi al mondo nuovi piccioni: in un anno, di solito, da un solo esemplare ne nascono una dozzina, attraverso la deposizione di due uova per volta ma con grande frequenza. E campano mediamente attorno ai 6 anni.

C’è comunque l’esigenza di prevenire la diffusione di malattie di cui questa specie può essere portatrice. Ogni piccione può arrivare a produrre ben 15 chili di guano all’anno. Le patologie che possono essere trasmesse da questi animali, in particolare attraverso le loro deiezioni, sono numerose e gravi: su tutte, la candidosi, l’encefalite, la salmonellosi, l’ornitosi e la tubercolosi.

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