Missione compiuta per Aidoru. La raccolta fondi lanciata sulla piattaforma Ideaginger ha raggiunto e superato l’obiettivo dei 10.000 euro, fermandosi ieri, ultimo giorno di raccolta fondi a 10.161 euro.
La raccolta fondi attivata nell’ambito del progetto “Insieme facciamo cultura della Bcc forlivese imolese ravennate è nata per sostenere la realizzazione della nuova sede della scuola di arti sceniche Casa di Gesso, che nascendo in via Braghittina a San Vittore. «Quella somma – spiega Roberta Magnani, direttrice artistica di Aidoru, fondatrice, e maestra di Casa di Gesso – è una piccola parte rispetto al progetto complessivo, ma è una parte che fa la differenza, perché ci permette di realizzare azioni che vanno a riempire di senso quel luogo». A raccolta fondi conclusa arriva il tempo della gratitudine verso i 227 donatori che hanno reso possibile quel risultato e in particolare verso due sponsor privati: DreamsFactory «che ci permetterà di piantare uno dei primi alberi che circonderanno la nuova struttura» e Romagna Iniziative che ha deciso di sposare il progetto regalando al progetto due alberi e sostenendo una borsa di studio, «Daremo la possibilità a un bimbo o bimba che diversamente non avrebbe potuto di frequentare la nostra scuola».
Il progetto realizzato da Pier Currà Architettura, «sguardo fondamentale per ogni scelta progettuale», prevede una sala teatrale e un’arena all’aperto in cui giocare e fare spettacolo; l’atelier per le arti sceniche «per costruire nuovi mondi». Ma anche uno spazio prove per ospitare artisti, esperti e collaboratori, «perché vorremmo fosse uno spazio aperto», e la biblioteca: «negli anni abbiamo raccolto una collezione di oltre duemila volumi dedicati all’infanzia e all’adolescenza e finalmente avremo uno spazio in cui condividerli, ili renderemo disponibili al prestito, ma anche a alle famiglie che vorranno fermarsi prima o dopo i corsi per leggere qualcosa insieme». All’esterno ci sarà il giardino con l’orto, gli alberi e ancora i tanti ambienti d’accoglienza e gioco.
La scuola inaugurerà a marzo 2023, e nel frattempo Aidoru sta progettando altre iniziative per sostenerla: «Questa volta non faremo una raccolta in denaro, ma ci piacerebbe attivare una raccolta di oggetti, coinvolgendo le tante realtà artistiche e teatrali della città. Quel vecchio costume di scena che da anni giace in magazzino, quello specchio da danza in qualche cantina prendere polvere, o magari qualche libro per l’infanzia potrebbero implementare implementare quella che è la parte più laterale, ma comunque fondamentale, della scuolina: la costumistica, la scenografia, alcuni arredi. Questo in un’ottica di riuso e scambio».