Ma cosa è successo ieri al Bar Capolinea di fronte alla stazione ferroviaria? La ricostruzione da parte dei carabinieri che si occupano delle indagini non pare essere troppo semplice e li ha visti impegnati per tutta la giornata di ieri per cercare di attribuire a ogni protagonista le proprie responsabilità. Hanno potuto anche visionare le immagini delle telecamere all’interno del locale per poter capire cosa ha scatenato il parapiglia. Inoltre, hanno recintato con la fettuccia tutta l’area interessata dagli scontri, effettuando lunghi e minuziosi rilievi.
La causa della lite
A quanto emerge da una prima ricostruzione, i due fratellimarocchini già ben prima delle 9 del mattino sono presenti nel bar di fronte alla stazione ferroviaria, una zona che frequentano assiduamente e che li ha visti spesso protagonisti di episodi di ordine pubblico. I due avrebbero preteso di bere, pare due birre nonostante l’ora, ma poi il problema sarebbe avvenuto quando il titolare del locale ha chiesto che le consumazioni venissero pagate. Ne è nato un alterco, che via via è degenerato.
Lancio di oggetti e coltello
Secondo quanto raccontato dal barista cinese, i due avrebbero iniziato a rompere suppellettili e a lanciare oggetti. Non soddisfatti, sarebbe spuntato anche un coltello in mano ai due magrebini. «A questo punto mi sono dovuto difendere», ha raccontato. E lo avrebbe fatto con un coltello che teneva nel locale. Molto probabilmente più grande di quello dei due marocchini, sicuramente utilizzato con più perizia: il risultato è che i due clienti non paganti sono finiti all’ospedale con ferite da arma da taglio, principalmente agli arti.
Bottigliata a cliente
Ma non sono gli unici a essere finiti in pronto soccorso. Ha dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari anche una cliente di nazionalità cinese che era presente nel bar al momento del parapiglia: alla ragazza hanno tirato una bottiglia in faccia e lei è riuscita parzialmente a proteggersi con una mano. Il risultato è stato un dito e la bocca gonfi. Dopo le cure al pronto soccorso del Bufalini è stata dimessa.
Taser e spray al peperocino
Intanto, allo stesso pronto soccorso tutte le attenzioni si sono dovute concentrare sui due marocchini; creando anche disagi agli utenti e preoccupazione al personale sanitario. I fratelli, seppur feriti, hanno tenuto un comportamento arrogante e oltraggioso, minacciando il personale sanitario. Si è reso quindi necessario l’intervento di pattuglie della polizia di Stato. Sarebbe spuntato di nuovo il coltello che tanti danni porta ai due fratelli quando lo tirano fuori. In questo caso sarebbero stati “stesi” con spray al peperoncino e anche con l’utilizzo da parte dei poliziotti della scossa elettrica del taser.
Il doppio ricovero
Una volta messi in condizioni di non nuocere, sono stati sedati e poi ricoverati: il 31enne nella terapia intensiva della rianimazione; il 37enne in medicina d’urgenza. Entrambi non sarebbero in pericolo di vita e la permanenza in ospedale sarebbe dovuta più alla baraonda in pronto soccorso e alla successiva sedazione che alle coltellate patite. Per l’arma da taglio le ferite più serie le ha riportate il più grande.
Tutti denunciati
I due fratelli non sono piantonati in ospedale, in quanto i carabinieri li avrebbero “solo” denunciati a piede libero per una lunga serie di reati. Indagato a piede libero anche il barista cinese che si è difeso.