Cesena, affidati i lavori per il primo stralcio di Psicologia

È stato affidato al Consorzio nazionale cooperative di produzione e lavoro Ciro Menotti società cooperativa per azioni di Ravenna l’appalto integrato per la realizzazione del primo stralcio del terzo lotto del Campus cesenate dell’Università di Bologna che darà sede al dipartimento di Psicologia.

Hanno ottenuto l’appalto proponendo un ribasso del 4,75% sulla base d’asta che era fissata a 15.003.689,89 euro, aggiudicandosi così lavori per 14.291.014,62 euro oltre oneri per l’attuazione delle misure di sicurezza pari a 558.092,48 al netto dell’Iva. Ad eseguire i lavori, come da candidatura, saranno Acmar, società cooperativa muratori e affini di Ravenna, e Cires società cooperativa la quale a sua volta ha indicato come esecutrici le consorziate Melegari & Marocchi di Melegari Mario &c sas e Omnia Impianti Srl. Per la parte di progettazione, invece, come progettista è stato indicato il raggruppamento temporaneo tra i progettisti “Main – Management e ingegneria” e Deerns Italia spa.

Quello che si sono aggiudicati è infatti un appalto integrato, che non oltre alla realizzazione effettiva dei lavori ha affidato anche la parte di progettazione esecutiva. È su questa che stanno attualmente lavorando le ditte vincitrici. L’inizio dei lavori nel cantiere e quindi la fase più visibile dell’avanzamento del progetto, è prevista tra la fine dell’anno e l’inizio del 2024. Di qui, se il cronoprogramma sarà rispettato, bisognerà attendere un paio di anni per vedere ultimato il progetto, prevista a fine 2025.

Le procedure di gara si sono concluse poco prima dell’alluvione e questo ha evitato possibili slittamenti: «È stata una fortuna – commenta il presidente del Campus Massimo Cicognani – perché con l’alluvione l’ufficio tecnico è stato sommerso di lavoro per far fronte alle conseguenze dell’alluvione. Sono diverse le strutture romagnole che sono state colpite anche duramente. Noi a Cesena siamo stati fortunati, i danni sono stati molto limitati».

Quella del campus è stata una delle zone più colpite di Cesena dalla piena del Savio, ma la posizione un po’ sopraelevata e il fatto che abbiano tenuto le valvole di ritorno ha fatto sì che gli allagamenti siano stati davvero limitati. «L’unico problema lo abbiamo avuto con le pompe del sistema antincendio. In quel punto, tra l’altro uno di più lontani dal fiume, c’è una grata per la raccolta delle acque e l’acqua è arrivata da sotto sommergendo le pompe». Sensori e idranti non hanno mai smesso di funzionare, ma in caso di incendio dopo l’allarme non sarebbero partite le pompe, «In attesa di risolvere il problema abbiamo dovuto ridurre il carico antincendio e i vigili del fuoco ci hanno messo davanti a due scelte: chiudere temporaneamente il parcheggio o rinunciare a parte delle aule. La scelta è stata ovvia: priorità alla didattica. Dal 27 però siamo tornati alla normalità anche su quel punto: abbiamo sistemato il guasto e ottenuto il collaudo dai Vigili del fuoco possiamo dire ufficialmente risolto il problema».

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