Cesena, addio alla "nonna di tutti": aveva 106 anni e 35 nipoti

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«La nonna delle nonne, la nonna di tutti», come l’aveva definita una delle sue 17 nipoti in occasione di un suo compleanno, non c’è più. Due giorni fa, assistita da una badante molto affezionata a lei e circondata dall’amore dei suoi cari, si è spenta Maria Siroli, che una settimana prima aveva compiuto la bellezza di 106 anni. Legatissima a una casa rurale in collina dove ha trascorso decenni in mezzo alle sue amate galline, viveva da qualche anno in un appartamento in affitto in via Saba, dove è spirata in modo sereno, seguita da medici e operatori sanitari del servizio domiciliare dell’Ausl, che i familiari ringraziano «per la professionalità e la grande umanità» mostrati. Il funerale sarà celebrato martedì alle 10, nella chiesa di Sorrivoli, località rimasta sempre nel suo cuore, anche se negli anni Sessanta si era trasferita dalle parti di Montereale.

Oltre che con l’età così avanzata, vissuta con grande lucidità e fino a pochi mesi fa anche con una buona autonomia fisica, nell’ultima fase Maria Siroli ha dovuto combattere con un’altra grave patologia e infine anche con la positività al Covid. Ma per una persona nata il 14 gennaio 1916 non sono gli ultimi giorni dell’esistenza a fare a contare, ma la vita che ha assaporato fino in fondo. Sposata con Duilio Giovannini, venuto meno da tempo, Maria Siroli ha avuto un figlio, Walter, che non è più al mondo, e cinque figlie, tutte vive che le sono state sempre vicine: Adriana, Anna, Fernanda, Gigliola, Iride. Gioie aggiuntive gliele hanno portate, nel corso degli anni, ben 17 nipoti e 18 pronipoti.

Si era guadagnata da vivere facendo la contadina nei campi, assieme al marito, che tra l’altro era noto per essere stato il primo a possedere nella zona di Sorrivoli un cavallo, con cui accompagnava di frequente le levatrici nelle abitazioni delle partorienti. La grande aia col camino attorno alla vecchia casa dove ha vissuto a lungo è rimasta impressa nei ricordi anche delle generazioni che si sono succedute e sono cresciute lì, giocando assieme. Fa impressione pensare che Maria venne alla luce nell’anno in cui Einstein pubblicò la sua teoria della relatività e quando per l’Italia era appena iniziata la prima guerra mondiale. Per questo, oltre ai suoi cari, è l’intera comunità cesenate a piangere la perdita di una vera memoria vivente. Una persona semplice, che anche nell’età senile ha conservato una piena lucidità, ha mostrato una grande curiosità per quello che capitava e ha mantenuto intatta una voglia di vivere che si vedeva nei piccoli gesti quotidiani. Come il piacere di gustarsi un buon bicchiere di Sangiovese, a cui non ha mai rinunciato, come raccontò all’allora sindaco Paolo Lucchi quando le fece visita per i suoi cent’anni.

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