Cesena, Acli, Arci ed Endas in coro: "Caro bollette: i circoli sono in ginocchio"

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Una nota congiunta dei mondi di Acli, Arci ed Endas attraverso i presidenti Odo Rocchi, Silvia Cascetta e Paolo Severi per lanciare l'allarme-circoli nel territorio cesenate. "Dopo due anni di crisi sanitaria i nostri circoli e le nostre associazioni si trovano ad affrontare una grave crisi economica dettata dai rincari nelle bollette di luce e gas. Il costo delle utenze è in molti casi raddoppiato e questa situazione non rende più sostenibile l’apertura degli spazi, l’organizzazione delle attività e per chi ce l’ha, il pagamento del personale.

Il caro energetico sta travolgendo i luoghi di socialità e cultura già stremati da capienze ridotte, da un pubblico ridimensionato, da misure restrittive non sempre comprensibili, come nel caso del divieto di somministrazione in concomitanza con le attività di pubblico spettacolo.

Questa crisi spaventa ancora di più perché è l’ennesimo colpo che viene inferto al settore sociale e culturale e viene dopo due anni di emergenza sanitaria senza precedenti. Abbiamo affrontato le restrizioni dovute alla pandemia con grande senso di responsabilità, chiudendo per primi i nostri spazi e riaprendoli per ultimi; con grande energia abbiamo reinventato i nostri luoghi e le nostre attività adattandoli alle nuove esigenze e dimostrando sempre, di mettere la salute delle cittadine e dei cittadini in primo piano, applicando con rigore le misure di contrasto al Covid messe in atto dalle Istituzioni e svolgendo un ruolo indispensabile di coesione sociale per non lasciare mai indietro nessuno.

Di fronte a tutto ciò, notiamo purtroppo un grande silenzio nel dibattito pubblico. D’altro canto, anche nelle nostre organizzazioni, prevale un generale senso di sconforto e di rassegnazione, di solitudine e di impossibilità di poter cambiare lo stato di cose presente.

Crediamo, però che ancora una volta sia necessario unire le nostre forze ed energie per chiedere risposte urgenti e istituire un luogo di confronto e ascolto permanente con le istituzioni, uno strumento capace di intraprendere misure efficaci, in grado di salvare il settore sociale e culturale, con particolare attenzione al mondo del Terzo Settore.

Come già accaduto in passato, riteniamo che le amministrazioni locali possano mettere in atto alcune misure compensative per dare ossigeno alle realtà in questa fase emergenziale.

Riteniamo fondamentale che sindaci e assessori mettano in evidenza il permanere dello stato di crisi di un intero settore e avanzino la richiesta di misure immediate, dai ristori alla riattivazione della cassa integrazione. Un appello che rivolgiamo innanzitutto alle amministrazioni locali ai rappresentanti della Regione affinché si facciano promotori di un movimento capace di avanzare proposte a livello nazionale".

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