Cesena, 80mila euro di contributi anti-Covid divisi tra 45 circoli

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Sono andati a ruba gli 80.000 euro a fondo perduto messi a disposizione dal Comune di Cesena per aiutare i circoli privati del territorio a rialzarsi dalla pandemia che li ha messi in ginocchio. Ben 45 di queste realtà, socialmente preziose, si sono fatte avanti per cogliere l’opportunità rappresentata dall’avviso pubblico dedicato a loro, che era stato pubblicato lo scorso 29 settembre. Essendo così numerosi i richiedenti beneficiari del sostegno, le fette della torta sono risultate piccole per gran parte di loro. C’è però anche qualche grosso circolo come “Il Magazzino Parallelo” che ha ottenuto un ristoro sostanzioso: in quello specifico caso, quasi diecimila euro. La sospensione delle attività per un lungo periodo a causa del Covid ha messo a dura prova la sopravvivenza stessa di molti di questi punti d’aggregazione, che perciò hanno fatto domanda in massa per ottenere i contributi comunali. Praticamente tutti i potenziali aventi diritto (erano esclusi i micro-sodalizi, quelli con meno di 30 associati) si sono fatti avanti. A ottenere la somma più alta, con un forte distacco su tutti gli altri, è stato, come detto, il “Magazzino Parallelo” di via Genova. Precisamente, ha ricevuto 9.269 euro. Al secondo posto un altro sodalizio molto attivo, l’associazione “Vivere il tempo”, a cui sono andati 4.153 euro. Tutti gli altri sono invece sotto la soglia dei 3.000 euro. All’interno di questo gruppo quelli che hanno ottenuto più soldi sono, in ordine decrescente, l’Associazione Micologica Bresadola Aps-Gruppo Valle del Savio (2.932 euro), l’associazione “Hobby Terza Età” (2.770 euro), l’aps “Le Cantine di Villa Nellcote” (2.656 euro), l’associazione “Psy Lab” (2.412 euro), “Mr Music Revolution” (2.277 euro), il circolo Anspi “Il Ponte” (2.147 euro), il circolo Endas “Mazzini” (2.079 euro) e il circolo Arci “La Fiorita” (2.037 euro). Le cifre più basse erogate (649 euro a testa) sono state invece destinate alle aps “Camperisti romagnoli” e “Compagnia Fuori Scena”. La parte del leone, tra i circoli propriamente detti, l’hanno fatta Acli e Arci, ognuno con 7 realtà associate, ed Endas, con 5. Le somme spettanti a ciascuno dei 45 beneficiari sino state calcolate con un meccanismo piuttosto articolato: la somma base prevista era 500 euro, ai quali potevano aggiungersene altri 300 nei casi in cui il richiedente fosse il gestore di un circolo con annessa attività di somministrazione alimenti e bevande ai soci, regolarmente denunciata e poi queste cifre di partenza sono state integrate con 4 euro per ogni socio aderente al circolo con riferimento alla data del 31 dicembre 2019, ma solo per i circoli già attivi prima del 1° gennaio 2020.

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