Cesena, 37enne morto a Pioppa: "matrimonio" al funerale

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Un ultimo viaggio straziante ma anche il coronamento di un amore che «supera qualsiasi confine»: quello con la sua compagna, che al momento dell’addio nella chiesa di San Vittore si è concretizzato in uno “sposalizio spirituale” molto toccante. Sarà questo il modo in cui resterà impresso nella memoria di tanti il funerale di Andrea Campana, il 37enne morto in un incidente mentre viaggiava in scooter. Gli è stato fatale lo scontro con un’auto, avvenuto martedì scorso sulla circonvallazione di Pioppa. Le esequie sono state celebrate ieri dal parroco Jacek Kusiak. È stata una cerimonia partecipatissima: la chiesa era piena e all’esterno c’erano ancora più persone rispetto a quelle che è stato possibile fare entrare. Ed è stato anche un rito funebre pieno di simboli molto pregnanti. A partire dal saluto che gli ha voluto rivolgere Giuseppina, Giò per gli amici, la donna che condivideva la vita con lui, crescendo assieme la figlia Aurora, di 11 anni. Il sacerdote ha raccolto l’invito che lei stessa gli aveva rivolto nella camera mortuaria: leggere durante l’omelia una lettera-preghiera per lo sposo. Quella che avrebbe voluto dedicargli quando, prima o poi, sarebbero convolati a nozze. A rafforzare visivamente questo suo desiderio è stato preparato anche un bouquet nuziale. Poi sono riecheggiate parole decisamente insolite in quel contesto. Le ha pronunciate don Jacek e hanno fatto venire i brividi a tutti i presenti: «L’amore supera ogni confine - ha detto - Vi dichiaro marito e moglie. Andrea sarà sempre tuo e solo tuo». Una formula che ovviamente non ha alcun valore giuridico, né per la legge italiana né per il diritto canonico, ma ha un significato chiaro, molto profondo e intenso. Anche il parroco si è visibilmente emozionato e confida che quel lutto ha riaperto ferite particolari nella sua anima, perché nella sua famiglia ben tre persone di 33, 32 e 25 anni sono morte per incidenti in moto, lasciando 5 bambini orfani di padre. Il “matrimonio spirituale” non è stato l’unico momento particolare del funerale. In chiesa è stato portato un ramo di una pianta di kiwi che la vittima aveva coltivato, quasi a sottolineare quanto la sua esistenza, pur troppo breve, sia stata comunque feconda. Alla figlia di Andrea e di Gio Gio il sacerdote si è rivolto, sottolineando che «ha gli stessi occhi di suo padre» e alla mamma dell’uomo, Maria, ha voluto donare la riproduzione della Pietà di Michelangelo, per indicare un legame tra di lei e la Madonna, sia per lo stesso nome portato che per la sofferenza provata per la perdita di un figlio che le ha accomunate. Parole dolci anche per la sorella gemella del 37enne, Lisa, anche lei distrutta dal dolore. Le esequie si sono concluse con il trasferimento della salma nel cimitero a Tipano, per l’eterno riposo non distante dalla tomba del babbo.

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