Cesena, 3.779 buoni spesa anti-Covid: via a controlli sul 5%

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Oltre 1 milione di euro, sotto forma di quasi 4.000 buoni spesa, per evitare che nel periodo peggiore dell’emergenza Covid per tante persone diventasse un problema anche un bisogno basilare: avere cibo da mettere in tavola. Sono i numeri impressionanti emersi da un recente riepilogo fatto dall’Unione dei Comune Valle Savio sulle misure urgenti di solidarietà alimentare che furono disposte con un’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione civile datata 29 marzo 2020.

Una marea di aiuti

Per la precisione, sono stati stanziati 1 milione e 25.000 euro, attribuiti a 3.722 residenti cesenati e 57 montianesi. Un’enormità di aiuti a persone in difficoltà, che fa capire in modo tangibile quando la pandemia abbia allargato le sacche di povertà, o comunque il numero di persone che stanno rischiando di scivolare nell’indigenza. Le domande sono state istruite in tre periodi: nel corso del 2020, dall’1 al 7 aprile e dal 14 al 18 dicembre; l’anno scorso, dal 18 al 22 gennaio. Quest’ultima data è quella in cui si sono esaurite le risorse anche della seconda tranche di fondi a disposizione.

Controlli anti-furbetti

Ora è però giunto il momento di verificare che tra i beneficiari non ci sia qualcuno che ha approfittato della situazione, senza averne diritto. Così il Comune ha stabilito di effettuare controlli sulla veridicità di un campione delle dichiarazioni contenute nelle domande presentate a suo tempo e conservate negli uffici dei Servizi sociali. Ne saranno analizzate il 5%. Quali verrà deciso attraverso un sorteggio elettronico. Vista l’urgenza di intervenire, ci si affrettò a raccogliere le domande, anche online e tramite linee telefoniche dedicate, senza mettere troppi filtri o fare accertamenti preventivi. In quella fase era infatti più importante garantire un sostegno immediato e diretto per l’acquisto di generi di prima necessità. Acquisto che fu fatto ricorrendo a “buoni spesa elettronici” da erogare mediante ricarica dell’importo attribuito direttamente sulla tessera sanitaria del beneficiario individuato. Questo servizio fu affidato alla ditta “Day Ristoservice Spa” e dimostrò di funzionare bene. Fin da allora c’era però la consapevolezza del rischio di odiose false dichiarazioni di qualche “furbetto” e si era rinviato a un momento successivo l’attività di verifica, in collaborazione con la Guardia di Finanza. Adesso quel momento è arrivato.

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