Ravenna, ricatto hot nella posta: assolto il detective

«So dove trovarti e presto mi farò sentire»: è il sinistro contenuto di una missiva scritta su un foglio A4 e recapitata da un persecutore anonimo a casa di una 30enne cervese il 17 maggio del 2019. Secondo la ragazza e l’investigatore privato che aveva assunto per seguire il caso si trattava dell’apice di una vicenda di stalking e estorsioni a sfondo sessuale che vedeva un ignoto “Mister X” perseguitarla da settimane con mail dai contenuti a luci rosse: foto che la ritraevano in pose ardite, risalenti ad anni prima, quando la malcapitata le aveva inserite insieme al fidanzato dell’epoca su un portale online per adulti. Per la Procura di Ravenna, invece, il maniaco misterioso sarebbe stato frutto della fantasia della 30enne, mentre dietro l’autore della lettera del maggio 2019 si sarebbe celato nientemeno che il suo consulente informatico: entrambi accusati di simulazione di reato, la donna aveva scelto la messa alla prova, mentre l’investigatore ravennate, difeso dall’avvocato Silvia Brandolini, ha voluto affrontare il processo, conclusosi ieri con la sentenza di assoluzione, «perché il fatto non sussiste», disposta dal giudice monocratico Federica Lipovscek. La richiesta formulata in aula dal vice procuratore onorario Katia Ravaioli era stata di condanna a una pena di un anno e tre mesi.
I dettagli sul Corriere Romagna oggi in edicola