Pesci tropicali al largo di Cervia mai visti in alto Adriatico

Cervia

Due esemplari di un pesce tipico dei mari caldi. Li ha pescati sabato mattina un pescatore al largo di Cervia, accorgendosi solo successivamente che quelli che aveva catturato non erano i pesci che si aspettava, e anzi avevano caratteristiche peculiari ben evidenti.
È il primo avvistamento nell’alto Adriatico dei Lobotes surinamensis, conosciuti anche come “pesci foglia” o con la denominazione inglese di tripletail, per la loro caratteristica conformazione.


Mirco Alberti è un pescatore esperto. Si trovava in cerca di sgombri circa dieci miglia al largo della costa cervese, sabato mattina. Sulla via del rientro ha notato un ramo che galleggiava: «In questo periodo si trova la lampuga, che ama sostare proprio sotto le zone d’ombra, come alghe o relitti galleggianti, e credevo che si trattasse di questo – racconta –. Ho gettato la lenza con l’esca e hanno abboccato subito. A quel punto ho realizzato che quel tipo di pesce non lo avevo mai visto e ho iniziato le mie ricerche, segnalando il ritrovamento alla Daphne».
Come pionieri
È Attilio Rinaldi, biologo e presidente della Fondazione Centro Ricerche Marine di Cesenatico, a confermare che si tratta proprio di un pesce estraneo alle nostre latitudini; o che almeno lo era fino a qualche tempo fa. «Il Tripletail può arrivare fino a 110 centimetri di lunghezza e 19 kg di peso, da adulto. Gli esemplari pescati sono indubbiamente forme giovanili. Hanno l’abitudine di nascondersi sotto alghe galleggianti».
Mare sempre più caldo
Ne spiega poi la diffusione: «Sono pesci presenti in tutto il mondo nella fascia tropicale e subtropicale, oltre che nelle acque temperate; mai in quelle fredde. Da sempre sono distribuiti anche nel Mediterraneo, soprattutto nel sud, in zone come il Nord Africa, la Turchia, la Croazia, l’Albania e, per l’Italia, la Calabria. Siamo davanti a un evidente fenomeno di meridionalizzazione: pesci che a seguito del riscaldamento dei mari, dal Mediterraneo meridionale si stanno spostando verso nord, in areali che per loro non sono abituali. Non avviene solo in Adriatico, ma anche nell’alto Tirreno. Un ulteriore indice del riscaldamento delle acque del Mediterraneo».
Altri pesci “migranti”
Altri pesci non autoctoni che si sono ormai spostati stabilmente nell’alto Adriatico sono, spiega Rinaldi, «la leccia, il pesce serra, il barracuda bocca verde e il pesce pilota: più del termometro – conclude – spesso contano gli indicatori biologici».

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