Oltre trenta hotel in vendita a Cervia. Richieste anche per 8 milioni

Cervia

CERVIA. L’hotel Montecarlo di Milano Marittima è in vendita a una cifra di 3 milioni. Si tratta di uno dei tanti annunci di “Immobiliare-it”, che riguardano le strutture ricettive di Cervia, dove a quanto pare il mercato è in fibrillazione. Diversi albergatori, infatti, sembra che abbiano voglia di cambiare vita e lasciare la gestione degli hotel, ma la richiesta non pare essere sostenuta.

Il Montecarlo occupa una superficie di 2.500 metri quadrati, è dotato di 6 piani e dispone di un accesso diretto alla spiaggia.

Un’altra struttura sul mercato si trova all’Anello del pino, sempre a Mima, con 2.000 metri quadrati di superficie. L’albergo è composto da 54 camere, a 4 piani, con “ampia sala pranzo”. Una delle proposte più allettanti pare riguardare poi un “albergo totalmente ristrutturato”, in posizione centrale a 50 metri dal mare, al prezzo di 3, 5 milioni. La lista comunque è lunga, basta solo cambiare agenzia e spostarsi su Casa.it, per trovare un albergo di 26 camere a Pinarella, “in splendida posizione, proprio di fronte alla pineta”, al prezzo di 1,4 milioni. E nel calderone finiscono pure i 3 stelle ristrutturati, come quello di 46 camere messo in vendita ancora a Milano Marittima, a 50 metri dal mare.

La località glamour fa d’altronde la parte del leone, in quanto a strutture offerte, salvo poi incassare – almeno al momento – pochi riscontri. Cervia è presente sul mercato con un tre stelle da 4,5 milioni, un altro tre stelle che vale 3,5 milioni, e alcune strutture minori. Ma il pezzo pregiato pare essere il 4 stelle completamente riammodernato offerto a Mima al prezzo altisonante di 8,3 milioni, giudicato “splendido”, con 50 camere “complete di tutti i comfort”, 2 ascensori panoramici e la piscina. Complessivamente sono una trentina le strutture alberghiera in vendita, cui si aggiungono quelle non direttamente pubblicizzate sul web. «In effetti ci sono molte occasioni – afferma Giorgio Benzi della agenzia Bologna -, ma di alberghi se ne vedono pochissimi, per questo il numero degli immobili da piazzare cresce. La ragione è che i guadagni non sono più quelli di una volta e i costi aumentano, tanto da diventare insostenibili. Vi è poi una certa stanchezza da parte degli albergatori, alcuni dei quali sono stufi di fare questo lavoro, specialmente dopo una stagione come questa».

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