Minacce alle guardie venatorie a Cervia, cacciatore assolto

Cervia

Per avere sparato a cinque ibis sacri in prossimità delle saline di Cervia, uccidendoli, era stato condannato nel 2018 a pagare 1.500 euro di multa, più altri 4mila euro alle associazioni ambientaliste che si erano costituite parte civile. I guai, per un cacciatore 66enne residente a Mensa Matellica, erano proseguiti quando in quello stesso periodo due guardie venatorie avevano sporto denuncia contro ignoti per via di una serie di inquietanti messaggi minatori trovati nel 2015 nei pressi della propria auto e addirittura sotto casa. Collegando i due fatti, il cacciatore si era ritrovato accusato anche di minaccia aggravata a pubblico ufficiale. Ma le prove che l’intimidazione arrivasse proprio dall’uomo che avevano segnalato – secondo quanto sostenuto dalla difesa dell’imputato, l’avvocato Massimiliano Nicolai – non sarebbero mai state fornite. Così ieri, al termine dell’arringa del legale, il giudice monocratico Tommaso Paone ha assolto l’imputato. Secondo quanto contestato dall’accusa (ieri il vice procuratore onorario Katia Ravaioli aveva chiesto la condanna a 4 mesi) il 66enne avrebbe piazzato in due diverse occasioni due cartucce da caccia, impilate una sull’altra nei pressi dell’auto di una delle due guardie venatorie, parcheggiata di fronte alla propria abitazione dell’abitazione, e un’altra vicino alla vettura del convivente, anche lui pubblico ufficiale impegnato nella vigilanza delle saline. Sentito ieri in aula prima della discussione, il cacciatore ha negato qualsiasi suo coinvolgimento in quelle minacce. Al termine dell’arringa difensiva, il giudice lo ha assolto.

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