Un cippo di confine che si trova a Zadina di Cesenatico ricorda una controversia fra i comuni di Cervia e quello di Cesena della seconda metà del Settecento, quando ancora Cesenatico non era diventato Comune autonomo. Il “Corriere Romagna” segnalò nel marzo dello scorso anno, su indicazione di un iscritto del Touring Club, la scoperta del cippo, in pietra d’Istria, alto circa 75 centimetri, che nel lato oggi verso Cesenatico riporta la scritta “Cesena 1778” e sul lato opposto “Cervia 1778”. È posizionato fra le località di Pinarella, all’interno del territorio comunale di Cervia, e quella di Zadina, che allora era sotto la giurisdizione di quello di Cesena. Per la precisione, si trova in via Città Gemellate, all’angolo con via Pinarella, stretto fra la strada e una recinzione privata.
La notizia ha mosso la curiosità di quattro studiosi: Claudio Riva ed Enrico Angiolini, della Società di Studi Romagnoli, Davide Gnola, direttore del Museo della Marineria di Cesenatico, e Cristina Poni, dell’Archivio comunale di Cervia, che hanno avviato le loro indagini. I risultati sono riportati nell’ultimo volume pubblicato dalla “Società di Studi Romagnoli”.
Nel 1772 al Consiglio Generale di Cesena giunse la notizia che le terre emerse lungo la costa in seguito all’arretramento del mare erano state oggetto di piantumazione da parte dei cervesi. Subito prese forma il timore di uno sconfinamento di Cervia entro i confini di quello di Cesena. Si decise però di non avviare una disputa, che si annunciava lunga e di esito incerto. Si diede invece incarico a un consigliere e a un perito di stabilire la divisione fra i due comuni della giurisdizione sui nuovi terreni resi liberi dal mare. La stessa cosa fece il comune di Cervia nel 1774. Il fatto che si dovesse aspettare fino al 1778 per arrivare a un accordo potrebbe rivelare che la trattativa non fu semplice. Ma alla fine, il 21 luglio, si arrivò alla definizione di confine, con una prima linea visuale che va dalla torre pretoriale di Cesenatico, costruita nel Cinquecento e abbattuta dalla flotta inglese all’inizio dell’Ottocento, al campanile della cattedrale di Cervia. Una seconda linea va dalla cupola dell’Abbazia del Monte a Cesena all’incrocio della strada cervese con la strada litoranea romana. I cippi di confine venivano posizionati lungo questa linea, anche se uno dei quattro previsti si ruppe e non fu sostituito. Quello in via Città Gemellate è l’unico rimasto.