Da Cervia al Gargano in solitaria, un ragazzo di 23 anni sulla barca che fu di Simone Bianchetti

Cervia

CERVIA. In un’epoca nella quale la vela racconta di barche che si sollevano sui foil a 50 nodi, di prue tonde e materiali superleggeri, il mare fa sapere che c’è ancora spazio per le avventure coltivate nella lentezza. Nicolò Todoli, 23enne cervese, sta viaggiando tutto solo verso il Gargano e le Tremiti a bordo della barca che fu di Simone Bianchetti, il Penelope, quella che a 14 anni di età il grande velista utilizzava per andare a scuola (anche con la nebbia) da Cervia a Cesenatico, dove frequentava l’istituto nautico.

IL MITO BIANCHETTI

Per chi non lo sapesse Bianchetti (Cervia 1968 - Savona 2003) è un mito per gli amanti della vela in solitario, il primo italiano a completare la Vendée Globe, giro del mondo in solitario e senza scalo, la più importante competizione per i solitari: 125mila miglia passando i tre capi (Buona Speranza Leeuwin e Horn). Giunse 12esimo in 121 giorni di navigazione senza sosta. A differenza di molti suoi avversari Simone (che era anche un poeta) riuscì a raggiungere grossi risultati senza poter contare su grandi mezzi finanziari, in questo aiutato e spronato da Cino Ricci. Nel 2003 completò l’Around Alone, giro del mondo in solitario a tappe, piazzandosi al terzo posto. Ma ritornato in Italia morì improvvisamente per un malore nel porto di Savona a soli 35 anni.

Il Penelope fu la sua prima barca. Qui non c’è carbonio ma tanto legno. È lunga solo sei metri e venti e pesca un metro. Nicolò l’ha comprata pensando al mito di Simone. «Da piccolo la passione per il mare mi ha preso quando un amico di mio nonno mi portò fuori con una lancia. Avevo sei anni. Poi ho fatto un po’ derive: Optimist e Laser. Quando ho iniziato a uscire da solo col mio primo cabinato alcune persone mi dissero che ricordavo loro Simone e allora sono voluto andare a vedere chi era questo marinaio e ho letto i libri sulla sua vita. Sono rimasto affascinato. Quando ho saputo che la sua prima barca era in vendita non mi sembrava vero di poterla comprare. Era il 3 aprile 2018. Ho speso 1500 euro ma ho dovuto lavorare tanto. È una barca del 1959. In pratica di originale sono rimasti solo lo scafo, l’albero e il boma. Quando esco mi sembra di navigare assieme a Simone. È come se lo avessi vicino a me. È da qui che è partito. È da qui che è nata la sua carriera di velista».

L’IDEA DEL VIAGGIO

Nicolò ha partecipato anche a molte regate con barche moderne e sportive ma Penelope è il suo orizzonte aperto alla navigazione, al contatto con la natura, alla riflessione. E così nasce l’idea del viaggio. «Avevo due settimane di ferie: cosa faccio?», spiega il giovane marinaio che di lavoro fa l’ormeggiatore al Marina di Cervia. «Ho preparato la cambusa e sistemato la barca in modo che fosse tutto a posto e così, domenica sera, alle 8.10, dopo aver terminato il mio turno di lavoro sono partito. Direzione Vallugola. E alle due di notte sono arrivato».

La seconda tappa ha visto una sosta a Fano per fare rifornimento di benzina per il motore fuoribordo e per salutare un amico che stava facendo un trasferimento su una barca di 46 piedi (più del doppio di Penelope). Poi l’arrivo a Numana. Il secondo giorno un’altra tappa a San Benedetto del Tronto e poi il tappone di Marina Sveva, poco a sud di Vasto, circa 70 miglia in mare.

Oggi se il meteo lo permette farà rotta su Rodi Garganico. «Il tempo di aspettare che il tempo si sistemi un attimo (è previsto un po’ di vento da nord) e conto di iniziare la risalita passando anche dalle Tremiti. Se le previsioni saranno confermate dovrei avere del vento sostenuto da poppa e la rotta verso casa a vela sarà più facile».

Nostalgie delle regate? «No. In questo momento mi godo tantissimo questa navigazione fatta di tante piccole cose semplici: osservo la natura: guardo le nuvole, seguo la pressione, i venti, studio l’arrivo e gli ormeggi... Su queste barche piccole non avrai la comodità di un 15 metri ma puoi fare tante cose, navigano bene, non spendi tanti soldi e puoi entrare in ogni posto perché non hai problema di pescaggio».

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