Cervia piange Lunardini. Pescò l'anello lanciato dal Papa

Si è spento a 73 anni Alberto Lunardini, il marinaio che aveva ripescato l’anello del Papa. Dopo avere compiuto l’impresa nel 1973, infatti, fu abile e fortunato a ripeterla nel 1986 alla presenza del pontefice. Era l’11 giugno di quell’anno quando a celebrare lo Sposalizio del mare era arrivato Giovanni Paolo II, e tutto il mondo guardava Cervia. Lunardini si tuffò nelle acque dell’Adriatico con la speranza di legare per sempre il suo nome a quella giornata, e ci riuscì grazie a una grande determinazione, dopo che il Papa aveva detto la rituale preghiera lanciando in mare la verga. Un ricordo che lo ha accompagnato per tutta la vita, e a chi gli chiedeva se avesse mai venduto quel prezioso anello, lui rispondeva che non lo avrebbe fatto per nessuna ragione. Si era avverato un sogno, accarezzato fin da quando era bambino. «Vale come un appartamento – ripeteva – ma per me ha un significato che va oltre». Sbarcato al molo aveva avvicinato Wojtyla, presenti il ministro Oscar Luigi Scalfaro e il cardinale Ersilio Tonini, e gli era sembrato «di salutare un amico». «Con immenso dolore ci uniamo alla moglie Roberta – lo piangono ora gli amici della Pantofla –, per la scomparsa dell’amico Alberto. Ciao Beto». La sua morte ha colto tutti di sorpresa, anche il sindaco Massimo Medri, che lo ricorda così: «E' stato per me un amico d’infanzia, oltre che un cervese autentico. Condoglianze alla famiglia». Attoniti i cervesi, che su Facebook esprimono il dolore per la perdita non solo di un amico, ma anche di una persona gentile e affettuosa. Mai una parola di troppo da parte sua, presenza costante e discreta del Borgo marina, dove ha vissuto gli anni del grande cambiamento. Si sedeva al tavolo del Circolo pescatori ed era una memoria storica degli anni passati.