Cervia, manodopera in arrivo dall'Albania

Cervia

Lavoratori in arrivo dall’Albania per sostenere la mancanza di manodopera nel campo turistico. Lo annuncia la presidente di Assohotel Paola Brunelli, che addebita anche all’accorciarsi della stagione turistica questo problema. Il frazionamento delle vacanze si ripercuote sulle strutture stellate, costrette a chiudere nei periodi morti. Di conseguenza vengono a mancare parecchi giorni lavorativi, con cuochi e camerieri spesso a casa. «Attraverso il progetto Ponte adriatico - precisa la presidente -, in questi mesi si è aperta la possibilità di far arrivare i lavoratori dall’Albania per la stagione turistica. Stiamo aspettando il nulla osta per i visti dal Ministero dell’interno e ci auguriamo che queste persone possano aiutare il nostro settore, molto in difficoltà visti i tempi che corrono».

Al posto dei rumeni, che erano diventati la manodopera più gettonata per i ruoli di tuttofare e camerieri, arrivano quindi gli albanesi. «Non siamo più attrattivi per i lavoratori - aggiunge Brunelli -, perché la stagione è sempre più corta. Dopo il ponte del 2 giugno ad esempio, che frutterà circa 3 pernottamenti, l’industria delle vacanze si ferma. E fino a metà giugno, quando finiscono le scuole e arrivano le famiglie, l’esodo sarà molto contenuto». La prima quindicina di giugno era appannaggio dei tedeschi, ma la pandemia ha accentuato la loro diaspora. Nel 2019 le presenze tedesche erano state 165 mila, calate a 122 mila l’anno scorso. Ed ora? «I tedeschi sono sempre meno - ammette la presidente -, ad eccezione delle strutture che ospitano gruppi e sportivi. Anche per il ponte del 2 giugno le presenze saranno in gran parte quelle degli italiani, che anche per quest’anno riempiranno le camere degli alberghi».

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