Cervia, gli albergatori: "La movida rumorosa allontana i clienti"

Cervia

La movida del lungomare di Cervia crea sconquassi, e gli albergatori protestano. La musica assordante e il caos, infatti, male si associano alla ricerca di tranquillità dei clienti che frequentano gli hotel. «La musica sul lungomare sta diventando un problema serio – denuncia il titolare dell’hotel Villa Mare, Claudio Amadori, uno dei più prestigiosi della zona –, e se non si interviene con le sanzioni verso chi trasgredisce è un disastro. Le regole infatti non vengono rispettate, creando un turismo davvero poco qualitativo. E così si allontana la clientela che invece dovremmo tenerci buona. Abbiamo fatto presente questa situazione – aggiunge –, ma evidentemente c’è una volontà politica che viene da lontano e nessuno se ne assume la responsabilità. Il timbro musicale è assordante, bisogna dire basta con questa macarena da Romagna depressa. I miei clienti se ne vanno per non tornare mai più, mentre qui si ripropone un modello bocciato da Riccione 30 anni fa e da Marina di Ravenna 15 anni fa».

Le discoteche in spiaggia saranno il tormentone dell’estate? Di certo la movida dagli street bar si sta spostando in riva al mare, dove sempre più imprenditori investono, allettati dall’idea di potere unire la ristorazione alla musica. Mentre lettini e ombrelloni diventano una parte secondaria della economia balneare. «E’ grave che non si capisca l’entità del problema – conclude l’albergatore –. Se 35 ubriachi si mettono a urlare, e questo succede al venerdì, al sabato e alla domenica, non c’è più un momento nel quale i miei clienti si possano riposare. Il concetto delle movida non interagisce con quello del benessere, ma solo con la confusione. Poi ora, con la minaccia della Bolkestein, possono fare tutto quello che vogliono. E alla fine anche le associazioni sono complici».

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