Cervia, dopo l'Ironman gli alberghi chiudono: "Costi troppo alti" - Gallery

Cervia

Gli alberghi hanno tenuto duro fino alla data dell’Ironman, ma adesso i costi sono diventati «insostenibili».

Lo dice senza mezzi termini il presidente della Federalberghi Gianni Casadei che, da domani, annuncia il rompete le righe degli albergatori. «Purtroppo temo che gli operatori abbiano resistito fino ad ora – è convinto –, per il rispetto che portano alla manifestazione, conclusa la quale la tentazione di chiudere i battenti sarà altissima. I costi di gestione sono al di fuori della nostra portata. In termini di consumi energetici – precisa il presidente –, un hotel vuoto è simile a uno pieno, perché le luci della hall, delle sale, dei ristoranti, dei corridoi, dei giardini e delle fontane restano accese sia che gli ospiti siano uno oppure cento. Per non contare i climatizzatori. Francamente questa situazione rischia di spazzare via la bassa stagione e la destagionalizzazione, con buona pace di tutti gli investimenti fatti fino ad ora. Al di là di questo – continua Casadei –, Ironman è una manifestazione incredibile, e solo il fatto di poterla ospitare rende i cervesi orgogliosi di farlo nel migliore dei modi. Infatti Cervia si riconferma ogni anno la tappa più votata dagli atleti di tutto il mondo, come la migliore in termini di organizzazione e accoglienza. La maggior parte di loro trova accoglienza negli hotel e negli appartamenti, qualcuno credo anche nei campeggi».

Per il presidente queste presenze sono strategiche, non solo per Cervia ma anche per le località vicine. «Però il prestigio e le vibrazioni che trasmette Ironman anche da semplici spettatori – assicura –, trascende l’importanza delle presenze. Per un weekend il mondo intero è rappresentato a Cervia».

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