Cervia, decolla la cucina popolare con 22 ristoratori e 100 volontari

Cervia

Cuochi dei ristoranti che lavorano gratis ruotando durante il tempo libero ma anche tanti volontari alla Cucina popolare. Il sistema funziona e ogni giorno vengono preparati i pasti per oltre 70 persone, fra cittadini fragili economicamente (che non pagano e hanno la precedenza), e avventori normali (fra cui molti lavoratori, che pagano 8 euro per il pranzo). La parola d’ordine è socializzazione, perché Cervia social food nasce con l’obiettivo di combattere anche la solitudine degli individui.

A Natale circa la metà dei cittadini che hanno pranzato alla Cucina popolare erano paganti, ma sarebbero rimasti soli a casa. Un centinaio di volontari e circa 22 ristoratori rappresentano la task force che assicura ogni giorno il riciclaggio dei cibi e la loro preparazione.

Si comincia alla mattina con la raccolta degli alimenti e le pulizie, si mangia dalle 12 alle 14. La battaglia allo spreco alimentare è uno degli obiettivi del post mensa amica, ma il prezzo di 8 euro per un pranzo potrebbe provocare una concorrenza sleale nei confronti degli altri ristoranti.

«Si temevano alcune criticità per questo elemento di disturbo, ma non è successo nulla - assicura però la volontaria Daniela Poggiali, ex dirigente del Comune -. Si continua dunque col prezzo di 8 euro per tutti gli abbienti, ma faremo un regolamento. Intanto teniamo sotto controllo la situazione, perché non vogliamo che qualcuno se ne approfitti. Ogni giorno ospitiamo 50 persone fisse che non pagano, almeno 25 portano a casa la cena».

Emporio solidale è un’altra felice realtà del progetto Cervia social food, cui accedono solo i residenti con Isee di 7.500 euro. E’ aperto due mattine alla settimana e 100 famiglie vi fanno la spesa. E poi ci sono il Centro del riuso, dove tutti i cittadini possono conferire i loro beni, la libreria Libridine per il recupero dei libri, e la sartoria Risvolto per quello degli indumenti usati.

Infine nasce l’emporio Bellezza, nella sede della ex Mensa amica, dove rimarranno il servizio docce tre giorni alla settimana e la distribuzione di alcuni elementi di base, come i sacchi a pelo. L’ampliamento dei locali consentirà di introdurvi la lavatrice a gettoni, l’estetista, il barbiere, il parrucchiere e l’infermiere. A corollario di tutte queste attività il primo febbraio parte il gruppo di lettura nella sede del social food e si sta studiando una app per utilizzare i pasti pronti dei ristoranti.

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