Cervia, pesca l'anello allo Sposalizio del mare: si sposa tra 20 giorni

Cervia

CERVIA. «Tra venti giorni mi sposo, diciamo che un anello mi serviva e allora l’ho pescato».
È raggiante Andrea Scozzoli, 40enne della squadra del Canalino, imprenditore nell’omonima azienda di famiglia fondata dal padre Germano.
E’ lui il trionfatore di questa edizione e con molta ironia commenta a caldo un successo a cui ammette di tenere tantissimo: «E’ un’emozione bellissima, per noi cervesi questa è la festa più bella e ora voglio godermela con gli amici».
Scozzoli era alla sua quarta partecipazione e ieri è riuscito a pescare il gioiello lanciato dal vescovo prima che toccasse l’acqua. Poi con molta esperienza lo ha coperto e difeso. È stato al gioco di qualche finto rinvenimento per distogliere da lui l’attenzione e poi ha portato l’anello verso la moto d’acqua della polizia, alzandolo al cielo.
«C’è stata molta sportività - racconta col sorriso - qualche amico mi ha visto e anche se era di un’altra squadra mi ha aiutato a portarlo al “sicuro”. Che dire? E’ un’emozione fantastica, anche perché stanotte avevo sognato la vittoria e il fatto che il 22 giugno mi sposi dà a tutto un valore particolare»
Al futuro sposo toccano dunque ora tutti gli onori dello sposalizio del mare 2019 che ha visto il ritorno sul battello del neo sindaco Massimo Medri in compagnia del vescovo di Ravenna e Cervia, Lorenzo Ghizzoni. Accanto a loro la delegazione ospite del distretto francese del Beaujolais, il cui presidente Daniel Paccoud nella serata di venerdì aveva consegnato la vera nuziale poi benedetta e lanciata in mare dal vescovo ieri.
La giornata di festa era cominciata ieri mattina alle 10 nel piazzale dei Salinari quando era stata scoccata la prima freccia del 15° Trofeo dell’Anello, organizzato dalla Compagnia Arcieri Cervia, mentre alle 11 era partita la regata di barche storiche dedicata a Paolo Puzzarini, La cursa di Batel.
Poi l’attesa era salita come da tradizione nei minuti in cui il corteo storico – con circa 100 figuranti in costume – si era diretto verso il porto canale per l’inizio di una rievocazione religiosa e storica che nella città del Sale dura da 575 anni, da quando l’allora Vescovo di Cervia Pietro Barbo (poi diventato Papa con il nome di Paolo II) secondo la tradizione calmò la furia delle acque gettando in mare il proprio anello.

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