Cervia, mai cosi tanta gente al festival degli aquiloni

Cervia

Trentacinque nazioni presenti – fra cui la delegazione ucraina –, le televisioni nazionali di tutti le maggiori reti con i loro servizi, l’annullo filatelico con la cartella del Festival nelle sedi postali di tutta Italia. Sono solo alcuni aspetti del 42 esimo Festival internazionale degli aquiloni che ha visto il ritorno di paesi come il Giappone, la Corea, la Nuova Zelanda, la Tasmania, l’Australia, gli Stati Uniti, il Canada, il Cile, la Colombia e il Pakistan. Oltre che alcuni momenti solenni come la premiazione di Gherardo Colombo, e i voli al chiaro di luna. Una trentina di alberghi ha lavorato per dieci giorni, in un periodo di bassa stagione, grazie a questo raduno. Ma la spiaggia non basta più a contenere tutti gli aquilonisti, mentre per il prossimo anno Artevento conferma la dieci giorni dell’evento dal 22 aprile al primo maggio. «E’ un fenomeno enorme - sottolinea l’art director di Artevento Caterina Capelli -, con campioni europei e una grande partecipazione da parte del pubblico. L’evento ha superato le presenze del 2019, ma proprio per questo ci sono tanti piccoli aspetti da mettere a punto per il 2023. La data è la stessa, conto in un incontro con l’Amministrazione comunale, di certo Artevento non si ferma».

«Serve di più»

«E’ record come partecipazione di pubblico - aggiunge l’ideatore della manifestazione il padre Claudio Capelli -, e anche gli artisti sono raddoppiati. Il festival di Berck sur mer, al Passo di Calais, avveniva prima di Cervia, ma il sindaco ha deciso quest’anno di farlo concomitante con il nostro. L’organizzatore si è rifiutato ed è venuto qui portandosi dietro tanti aquilonisti da tutto il mondo, che sono rimasti stupiti da questo posto, e ritorneranno. Insomma, il flusso è raddoppiato ma adesso abbiamo bisogno del doppio della spiaggia. E anche a livello di ospitalità bisogna fare di più. Comunque siamo molto contenti, tanta gente come quest’anno non l’avevamo mai vista. Anche sul piano economico gli alberghi erano tutti pieni, mentre non si trovava un parcheggio, e occorre pensare ad altri posti auto soprattutto per i camperisti».

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