Cervia, "Luoghi d'autore" omaggia Tolmino Baldassari

Cervia

Sabato alle 16.30 è in programma un appuntamento di “Luoghi d’autore” dedicato al grande poeta dialettale Tolmino Baldasari. “A casa di Tolmino” è il titolo dell’iniziativa, promossa dall’associazione culturale “Tolmino Baldassari” con ritrovo in via Salara 151, di fronte alla casa dell’autore de “La néva”. Seguirà un pomeriggio di letture lungo il parco fluviale di Cannuzzo, con alcune tra le voci più autorevoli della poesia contemporanea. Si tratta di Manuel Cohen, Gianfranco Lauretano, Gianfranco Miro Gori, Salvatore Ritrovato, Francesca Serragnoli, Stefano Simoncelli, Nevio Spadoni e Annalisa Teodorani. Ad ospitare i poeti saranno le panchine del parco in cui sono impressi i versi di Tolmino. Per l’occasione verrà scoperta la targa “Cannuzzo paese natale del Poeta”, sotto il cartello stradale della frazione cervese. Saranno presenti il sindaco di Cervia Massimo Medri e il delegato al progetto “Luoghi d’autore” Massimo Previato. Parteciperanno inoltre l’artista Elisa Grillini con le sue ceramiche, la direttrice della biblioteca “Maria Goia” Brunella Garavini (che ospita la biblioteca di Baldassari donata dalla famiglia) e Maura Masotti, segretaria provinciale Cgil-Spi. Al termine verrà offerta una merenda nell'ex asilo situato accanto alla chiesa di Cannuzzo. Tolmino Baldassari è considerato dai critici uno dei maggiori poeti dialettali europei. Ha iniziato a scrivere cinquantenne, imprimendo alla sua lirica – così fulminante e immediata – una tonalità che va dal mondo scomparso all’incanto. Tante figure appartenenti al passato – soprattutto il padre barrocciaio – fanno parte di un quadro nostalgico difficile da superare. Anche “Al progni šerbi (le prugne acerbe)” gli ricordano questa vita perduta (“chi me le da più”), ma “La néva (la neve)” ricopre tutto con un manto bianco, spariscono i rumori, e la sotto ci si dà un richiamo per trovarsi. «Ciò che rende particolarmente interessanti i suoi versi e che cattura chi legge – spiega il critico Manuel Cohen –, è la considerazione che Baldassari ha delle cose e degli uomini, delle esistenze e delle creature. E’ una gioia, la sua, che ha per oggetto la natura e uno stupore che osserva il mondo. Il realismo magico della nebbia si accompagna allo stupore dell’infanzia e della sua purezza, al canto dei volatili che accompagnano l’esistenza degli uomini e all’osservazione delle esistenze più piccole, come le formiche». “Quest l’è e’ mi mond/che l’è avnù a gala/in t’un ricörd (Questo è il mio mondo/venuto a galla/in un ricordo”), direbbe Tolmino.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui