Cervia, "litigavano in cucina con lanci di coltelli": la turista abbandona l'hotel e va dalla concorrenza

Cervia

Insoddisfatta del trattamento ricevuto in hotel, ha resistito per una decina di giorni poi se n’è andata per terminare il soggiorno dalla concorrenza. Mille euro pagati per un due stelle di Tagliata di Cervia. Fin troppo per la cliente, una donna di Busto Arsizio, che prima di fare le valigie ha denunciato la scadenza del servizio sia all’ufficio turistico di Cervia sia ai carabinieri. Solo la metà di quanto pattuito, invece, per il titolare della struttura ricettiva, che ha denunciato la cliente portandola a processo per insolvenza fraudolenta oltre che per furto.
Ad ascoltare il racconto fatto dall’imputata, sentita ieri in tribunale a Ravenna dal giudice Federica Lipovscek, si rischia di confondere chi, fra lei e la gestione dell’albergo romagnolo, sia dalla parte del torto. Perché con tanto di foto numerate, la donna ha raccontato al giudice la vacanza da incubo trascorsa insieme ai figli, tra luglio e agosto 2018. Erano già stati ospiti della struttura l’anno precedente, e tutto era filato liscio. Tornati in Riviera, tuttavia, si erano scontrati con numerose pecche: «Lenzuola bucate, bagni rotti e sporchi - ha raccontato l’imputata in aula -. Portate insufficienti a cena, litigi in cucina con lanci di coltelli. Di notte l’unica via d’uscita era un maniglione antipanico chiuso con un lucchetto, che di fatto ci bloccava dentro, dato che l’ascensore non arrivava al seminterrato, unico accesso aperto fino a tardi». Quando la situazione è diventata insostenibile hanno deciso di trasferirsi nell’hotel di fronte, iniziando tuttavia a ricevere telefonate su telefonate che reclamavano il saldo del conto. «Il titolare ci chiamava dal suo numero e da quello della moglie, venne a fare una scenata nell’altro hotel, in spiaggia, in pineta, ci mandò messaggi minacciando di denunciarci. Cosa in effetti accaduta, arrivando così al processo.

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