Cervia, i no green pass del Comune si "pentono" e tornano al lavoro

Ravenna

CERVIA. E’ rientrato l’allarme no green pass in Comune e ora sono ritornati tutti al lavoro. Nel mese scorso alcuni dipendenti (l’amministrazione non ha voluto rivelare al Corriere Romagna il numero esatto ndr) si erano infatti presentati nei vari uffici senza il certificato verde, ed erano stati rimandati a casa come previsto dalla legge. Ora, o dopo il vaccino o dopo il tampone, sono tornati al loro impiego. L’Amministrazione li aveva giudicati “assenti ingiustificati”, caricando nel cedolino di novembre le trattenute per le giornate di inattività accumulate nel mese di ottobre. A questi dipendenti, dunque, non spetterà la retribuzione né qualsiasi altra indennità connessa, come pure non matureranno le ferie corrispondenti al periodo senza pass, e nemmeno i permessi, l’anzianità di servizio, la tredicesima e il trattamento di fine rapporto. Inoltre non saranno loro versati contributi previdenziali, sempre riguardo al mese scorso, e non riceveranno detrazioni da lavoro dipendente nonché trattamenti integrativi o ulteriori detrazioni. Il provvedimento è scattato, dopo che il Comune aveva informato i dipendenti circa la normativa per «assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione della certificazione verde covid 19 e il rinforzamento del sistema di screening». Era quindi stato appeso un cartellone informativo, mentre il segretario generale aveva incaricato i dirigenti di verificare il possesso del green pass. E durante i controlli erano emerso l’atteggiamento contrastante di alcuni trasgressori. Dopo un periodo burrascoso, i dipendenti senza pass hanno però deciso di rispettare le norme, ritornando al lavoro. «Il problema si è risolto - annuncia il vice sindaco Gabriele Armuzzi -, e ora tutti hanno il green pass oppure si sottopongono periodicamente al tampone. Attualmente non ci sono defezioni dal lavoro, e questo anche grazie al lavoro fatto dalla dirigente e alla collaborazione degli stessi dipendenti. Si è quindi trovata una soluzione per rispettare le norme anti covid».

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