RAVENNA – Il gabbiano “Anacleto” vive nella torretta del magazzino Darsena con un’ala spezzata, grazie alla solidarietà dei cittadini. Da specie fra le più odiate della città per la eccessiva proliferazione – qualcuno li vorrebbe sopprimere tutti – , questi volatili sono però anche capaci di toccare il cuore degli animalisti. Dopo che un post lanciava l’allarme sulle condizioni del gabbiano, ed erano stati allertati sia la Polizia municipale che la Lipu, la storia viene raccontata dal suo benefattore su Facebook. E’ lui che l’ha battezzato Anacleto e lo segue quotidianamente, avendo già consultato al riguardo il Centro recupero animali selvatici. «Hanno deciso che ormai non poteva più volare – racconta Paolo Maraldi -, e che per lui un habitat migliore non poteva esserci. Quindi tranquilli, è in buone mani, e il suo habitat è la Marena di frè (così si chiamava anticamente quella zona)». «L’ala di Anacleto è compromessa irrimediabilmente – aggiunge -, e dovrebbero amputargliela. Infatti è stato catturato e visitato dal Cras, che però ha deciso di lasciarlo stare così. Lui ormai si è abituato, vive fuori dall’acqua fra le vie Di Vittorio e Oriani e sa come muoversi. Diverse persone, come me, portano il cibo ai piccioni: Anacleto si unisce a loro». Poi nel post spunta anche un piccione ferito, che ha trovato asilo in una fioriera della Darsena del sale. Evidentemente l’area si presta a questo ruolo, con i suoi monumenti ricchi di pertugi e ripari dove gli animali possono anche solo sostare. La torretta del Darsena, poi, immobile novecentesco che ospitava l’impianto elettrico ora in disuso, sembra fatto apposta per fungere da appoggio ai volatili. Oppure, se non possono volare, li adotta.

Cervia, gabbiano non può più volare, “adottato” dai cittadini
