Cervia, caccia alle pavoncelle in salina, ma per salvarle

Cervia

Caccia alle pavoncelle nei pressi della locanda Acervum a scopo scientifico. Questo magnifico esemplare di avifauna è una specie di «estremo interesse», come recita il nulla osta del Parco del Delta del Po, che ne autorizza la cattura con una prodina. Si tratta di uno strumento composto da due reti orizzontali che si chiudono su se stesse, garantendo l’incolumità del pennuto.

Tutto parte dalla constatazione che le pavoncelle stanno scomparendo, tanto da classificarle come «quasi minacciate». La loro estinzione priverebbe il Parco, ma non solo, di una specie imprescindibile, caratterizzata da una cresta nera e una linea molto elegante. Si nutre essenzialmente di coleotteri, mosche, ragni e lombrichi. Pur tuttavia si può cacciare, e ciò la mette ulteriormente a rischio.

Studio sui movimenti

Nel corso del 2022, quindi, l’Area avifauna migratrice di Ispra ha iniziato uno studio sui suoi movimenti. Prevede la dotazione di un leggerissimo dispositivo Gps-Gsm, che raccoglie e trasmette in tempo reale la posizione degli esemplari, marcati in un arco temporale che va da alcuni mesi a due anni. Diversi altri saranno dotati unicamente di un anello colorato, per la rilettura a distanza. Le prime venti pavoncelle che hanno dato inizio alla sperimentazione sono state catturate nella scorsa primavera, durante la nidificazione.

Ora inizia l’attività sulla popolazione svernante, situata appunto nella stazione sud del Parco, nel cuore della Salina. Luogo della cattura sarà l’area incolta di via Madonna della neve, adiacente all’Acervum, il locale gestito dalla Parco salina. Il nulla osta, firmato dal direttore del Parco del Delta Massimiliano Costa, viene rilasciato a Ispra a patto che vengano rispettate alcune regole. Fra queste non danneggiare la flora protetta e non disturbare l’avifauna, non abbandonare rifiuti, minimizzare il rischio di incendio.

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