Cervia, arrestati per droga fuggono prima del processo

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Avevano la tavola imbandita con il nuovo carico di droga da tagliare, confezionare e spacciare in gran quantità per le prossime settimane: oltre 87 grammi di cocaina e un panetto con circa 43 grammi di hashish. In casa, nascosto un po’ ovunque, avevano poi un “tesoretto” di 12mila euro in contanti, probabile frutto degli affari fatti durante la stagione nelle piazze dello spaccio cervese. Non c’è stato modo né tempo di far sparire tutto quando i carabinieri sono entrati nell’appartamento in cui avevano subaffittato una stanza. Roba da arresto in flagranza di reato e biglietto per il tribunale. Ma nell’attesa di comparire davanti al giudice sono evasi dai domiciliari, scappando e rendendosi di fatto irreperibili. Così il processo nei confronti di un algerino e un marocchino di 34 e 33 anni, si è tenuto in loro assenza.

Blitz nell’appartamento

I due erano già noti alle forze dell’ordine. Erano entrambi irregolari sul territorio nazionale; il 33enne aveva inoltre ricevuto a febbraio l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale. Ma di andarsene neanche a pensarci. L’estate rivierasca avrebbe offerto l’occasione di grossi guadagni, con il fisiologico aumento della domanda nel mercato degli stupefacenti. Avevano individuato in un appartamento in via Pinarella la postazione da lavoro. I militari della compagnia di Cervia-Milano Marittima li hanno bloccati mercoledì mentre rincasavano, dopo aver osservato una serie di cessioni di dosi a svariati clienti. All’interno dell’abitazione le porte erano spalancate. Impossibile non notare quel che accadeva nella stanza condivisa dai due magrebini e la loro postazione di lavoro. Sul tavolo c’erano dosi ancora da preparare, bustine e materiale per termosaldarle, oltre a un bilancino di precisione. Per questo motivo, contestualmente all’arresto, è scattata anche la denuncia a piede libero per la locataria dell’appartamento, una ragazza italiana risultata la regolare intestataria dell’affitto.

Fuga prima dell’udienza

I due stranieri sarebbero dovuti comparire in tribunale a Ravenna per la direttissima. Hanno invece approfittato della misura precautelare degli arresti domiciliari per fuggire. Così l’udienza davanti al giudice Cristiano Coiro si è tenuta in loro assenza (a difenderli gli avvocati Cristina Bernardo e Stefano Dalla Valle). Come chiesto dal vice procuratore onorario Simona Bandini l’arresto è stato convalidato, disponendo il carcere e l’immediato ordine di cattura. FED.S.

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