Cervia, addio allo storico bar Barbanti. Al suo posto un residence

Cervia

Addio al mitico bar Barbanti, che è stato uno dei punti di riferimento di Milano Marittima fino dagli anni Cinquanta. Spopolava negli anni Ottanta e Novanta, quale ritrovo di una gioventù stanziale, che frequentava locali come questo perché facevano parte della comunità. E proprio a Milano Marittima, prima dell’avvento degli street bar e della movida selvaggia, i residenti conservavano alcuni riti maturati nel tempo. Come quello appunto di consumare il caffè nel bar vicino a casa, dove pure si giocava a carte e si ascoltavano le partite. Perse le antiche abitudini anche i bar hanno fatto poco alla volta un passo indietro – vedi i precedenti Cristallino, Conca d’oro e altri –, e il Barbanti pur avendo resistito fino al terzo millennio alla fine ha dovuto cedere.

Trasformato nella pizzeria Woodpecker, ora lo stabile che lo ospitava nel piazzale Napoli verrà riconvertito in residence, nella logica edilizia di una località che si espande a colpi di mattone. «Addio Barbanti – scrive su Facebook la ex titolare Cinzia Rossi –, ti ho regalato 30 anni della mia vita, piena di problemi ma anche di emozioni. Ho conosciuto persone che porterò nel cuore, ma sarà un dolore enorme vederti crollare, e con te finirà un pezzo di storia. Non mi è dispiaciuto vendere la licenza, ma ora che sarai eliminato muore un pezzo di me».

Sconcerto e amarezza pure fra gli internauti, molti dei quali hanno frequentato per anni il Barbanti, e ne restano orfani. Si susseguono i ricordi di un’epoca indimenticabile, anche da parte di chi gestiva il negozio accanto, oppure andava a messa alla Stella Maris e acquistava il cibo nell’alimentari che ancora c'era.

«E’ una scelta discutibile – afferma il segretario della Lega Stefano Versari –, che non porta alcun beneficio. I bar e i ristoranti sono luoghi di aggregazione necessari a una comunità. L’Amministrazione come sempre ignora questa cosa».

«Io ho scattato una foto dei pini – incalza intanto la Rossi –, voglio vedere quanti ne butteranno giù. Se vogliono far morire Milano Marittima questa è la strada». Ma sempre Versari è molto più pessimista, e assicura che «la distruzione di Mi.Ma. è già avvenuta».

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