Cervia, addio a "Barnerd", storico benzinaio

Cervia

Si è spento all’età di 87 anni Ivo Baldisserri, detto “Barnerd” e conosciuto come Luciano, il benzinaio di Cervia. Ha infatti gestito per quasi 60 anni il distributore della Esso, situato sulla statale Adriatica, dove era partito nel 1964 con una pompa di benzina. Per lui, nato nel 1933 con i primi bolidi come la Bugatti e l’Alfa Romeo, e cresciuto nell’epoca della Topolino, quello era il lavoro giusto. Ma poi ci vuole anche la passione. E infatti, con il passare del tempo aveva poi ampliato l’impianto, introducendovi altri servizi fra cui il diesel e il Gpl, e pure un ristorante molto frequentato: il “Tipiko”.

«Ora mia sorella ed io gestiamo l’attività – racconta il figlio Davide – ma lui era sempre lì, fino all’ultimo. Una vita dedicata al lavoro. Purtroppo ha avuto un incidente con la sua auto all’incrocio della SS16 con via Pineta formica, ma non certo grave. Era stato ricoverato all’ospedale per accertamenti, come detto non era in pericolo di vita, però non l’abbiamo più potuto vedere causa le norme sul covid. La fase critica di questo periodo non so quanto abbia influito su di lui, fatto sta che è stato colpito da un attacco cardiaco e non ci è rimasto che dargli l’ultimo saluto».

Se ne va dunque chi ha fatto il pieno di benzina a tanti cervesi, negli anni in cui iniziava il boom economico, e alcuni potevano già permettersi una fuoriserie. Albergatori, bagnini, ristoratori e commercianti, i primi di una economia fiorente, si servivano da lui. Ma anche giovani squattrinati che dovevano mettere qualche spicciolo nella utilitaria. Oppure cittadini che avevano appena acquistato l’auto a rate, con tanti sacrifici. E c’era chi spingeva il mezzo fino al distributore perché era rimasto a secco. «Lui era disponibile con tutti – aggiunge il figlio – una persona di animo buono. E se vedeva qualcuno in difficoltà non esitava ad aiutarla».

Ma Ivo era anche un abile pilota di aereo e ha coltivato questa ulteriore passione con grande impegno. «Aveva preso il brevetto iscrivendosi all’Aeroclub di Ravenna – ricorda ancora il figlio –. Appena gli rimaneva un po’ di tempo libero scappava, per volare anche solo poche ore. Ci mancherà la sua costante presenza e l’affetto che aveva nei nostri confronti».

Lascia la moglie e come detto due figli, ma soprattutto un vuoto per chi tutti i giorni percorre la Statale Adriatica, e magari è abituato a fare rifornimento – oppure anche solo uno spuntino – in quel posto dove c’era sempre Barnerd con il sorriso sulle labbra. E una parola buona, se la giornata era nata male. m.p.

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