Cervia, a scuola come negli Usa: cambio classe a ogni materia

Ravenna

È la prima scuola dell’Emilia Romagna ad aver attivato il modello Dada: l’istituto superiore Tonino Guerra dimostra ancora una volta di essere capofila nell’innovazione didattica. Il termine Dada è l’acronimo di Didattiche per ambienti di apprendimento. Il primo dei cinque pilastri di cui si compone è quello che vede le aule come un ambiente attivo di apprendimento: queste infatti vengono personalizzate per ogni materia, per cui non sono assegnate alla classe, bensì ai docenti. Ogni aula rispecchia una disciplina e gli alunni si spostano da un’aula all’altra nel cambio di lezione (sullo stile delle scuole degli Stati Uniti). Questo rende possibile e facilita l’adattabilità continua dei setting didattici, «in cui giocano un ruolo fondamentale non tanto la disponibilità delle Ict e gli arredi flessibili e versatili – si legge nel Manifesto delle scuole modello Dada - quanto la visione didattico-pedagogica del docente».

Formazione in movimento

Inoltre, viene valorizzata e potenziata la funzione del movimento, quale motore dell’apprendimento. Questo perché, secondo il modello Dada, il movimento del corpo è funzionale al processo di insegnamento-apprendimento, e alla riattivazione della concentrazione e delle capacità cognitive. Infatti, nel Modello Dada gli spostamenti degli studenti sono considerati «uno stimolo energizzante la capacità di concentrazione, come testimoniato da accreditati studi neuro scientifici, che ci indicano come il modo migliore per attivare la mente (le sue cognizioni e le sue emozioni) sia mantenere in movimento, anche leggero, il corpo» continua il manifesto. Altro aspetto fondamentale è quello della socializzazione: processo facilitato dal fatto che gli alunni non hanno più il loro banco ma cambiano posto e compagno di banco in ogni nuovo spostamento. Il Tonino Guerra ha attivato questo modello a partire dal primo settembre di quest’anno, dipingendo la scuola con percorsi colorati che facilitano gli spostamenti dei ragazzi e l’individuazione delle aule attraverso l’associazione colore-area didattica. «Studenti e docenti hanno vissuto con entusiasmo questa innovazione – spiega la preside Scilla Reali – che va nella direzione di porre l’alunno sempre più al centro del processo di insegnamento-apprendimento».

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