Cera: "Ho marcato Pelè, il più forte di tutti i tempi"

Calcio

«How do you spell Pelé? G-O-D» («Come si scrive Pelé? D-I-O»). Così titolò nel 1970 il Sunday Times all’indomani del trionfo mondiale del Brasile contro l’Italia, che consegnò all’eternità calcistica la “Perla nera” (unico giocatore ad avere vinto il titolo tre volte). Tra gli azzurri quel giorno in campo c’era anche Pier Luigi Cera, all’epoca in forza al Cagliari e poi passato al Cesena dove concluderà la carriera e dove si è fermato a vivere. «Pelé - sono le parole dell’ex libero della Nazionale - è stato il più forte di tutti i tempi, sapeva fare tutto. Come più forte era il Brasile in quel campionato del mondo giocato in Messico. Perdemmo 4-1, ma devo dire che tra noi e loro non c’erano tre gol di differenza. Giocare quella partita in altitudine ci penalizzò, l’alta quota invece si confaceva più alle loro caratteristiche e al loro gioco di possesso palla. Noi eravamo abituati a rimanere più coperti e poi con l’uno-due andare in profondità in contropiede. Il nostro modo di giocare era più dispendioso, dopo un po’ facevamo fatica a rifiatare e a respirare». Quel giorno Pelè aprì le marcature con un colpo di testa (iconica la foto in cui sovrasta Burgnich), poi fornì due assist. Fu la sua ultima gara ufficiale con la maglia verde-oro, l’anno seguente lasciò la Nazionale e fino al 1974 continuò a giocare nel Santos, il club paulista che lo aveva visto crescere e a quei tempi considerato uno dei più forti a livello internazionale. Numerose furono le tournée che i bianconeri del Santos fecero in Europa, per fare ammirare i propri campioni, Pelé in primis. Nel 1968 vennero in Italia e fecero tappa anche a Cagliari dove, oltre a Cera, giocava il brasiliano Nené suo vecchio compagno ai tempi del Santos. La gara amichevole si disputò il 9 giugno 1968 al vecchio stadio dell’Amsicora e i brasiliani (freschi campioni dello Stato di San Paolo) si imposero con il punteggio di 2-1. «Fu allora - ricorda Cera - che conobbi per la prima volta Pelé. A presentarmelo fu Nené, quando al termine della partita andammo in discoteca». Per Cera ci fu una terza e ultima occasione per incrociare il fuoriclasse sudamericano. Nel 1972 il Santos tornò in Sardegna per una nuova amichevole il 1° maggio nel nuovo Sant’Elia. A due anni di distanza Pelé ritrovò alcuni avversari della finale di Città del Messico, i cagliaritani (quel giorno in maglia azzurra) Cera, Riva, Albertosi e Domenghini. Vinsero ancora i brasiliani (3-2) con doppietta di “O Rei”.

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