Cene d’autore ... nella cava, per raccontare la valle dell’Uso

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Non la solita cena in vigna o in piazza, questa volta si pranza si sotto le stelle ma sulla sommità di una... cava, quella di Ripa Calbana della Cabe srl. Tre cene con i cuochi di Cheftochef organizzate dalla maestra di cucina Carla Brigliadori con un preciso intento: far conoscere la vale dell’Uso e i suoi prodotti. A San Giovanni in Galilea, frazione del Comune di Borghi, nelle serate del 29 giugno, 13 e 27 luglio prossimi è in programma la rassegna gastronomica “Cene in Cava”, tre appuntamenti a buffet rispettivamente con Alberto Faccani del ristorante Magnolia di Cesenatico, Riccardo Agostini del ristorante Il Piastrino di Pennabilli e Paolo Teverini, dell’omonimo ristorante di Bagno di Romagna. «Conosco questa valle molto bene, dal momento che vivo da queste parti, un territorio ricchissimo anche se ancora poco conosciuto e certamente fuori dai circuiti turistici consueti – spiega Carla Brigliadori –. Oltre a molti produttori di qualità, ci sono anche luoghi turisticamente di interesse, come ad esempio l’abbazia di Montetiffi, una delle poche di origine romanica visitabile in Romagna, il ponte romano o il museo di San Giovanni in Galilea con preziosi reperti della civiltà villanoviana. Ma pensando al territorio non si può far finta che non ci sia anche la cava, da molti decenni il fulcro dell’attività economica della vallata, nella quale lavorano anche moltissime persone del posto. La famiglia Benedettini che ne è proprietaria, da tempo si preoccupa di mitigare l’impatto della cava bonificando e ripiantumando le parti non più produttive, nell’ottica di salvaguardare l’ambiente. Li ho interpellati proponendo l’idea di queste cene da fare sul tetto di due edifici a monte della cava stessa, con una vista incredibile che spazia da Torriana fino al mare, e sono stati disponibilissimi. Nell’iniziativa sono coinvolte, e le ringrazio, anche le amministrazioni del Comune di Borghi e del Comune di Sogliano al Rubicone».

Produttori e menù

I produttori non mancano certo in questo lembo agricolo di Romagna interna. Sono piccoli allevatori e agricoltori rispettosi della terra e dei suoi cicli, capaci di dare vita a micro produzioni di grandissima qualità. C’è l’allevamento di more romagnole tutelate come presidio Slow Food I Fondi di Lucio Zavatta, che produce eccellenti carni e salumi, i formaggi biologici di pecora del caseificio La Vischia, il Formaggio di fossa di Sogliano (si alterneranno i prodotti dei sette infossatori che costituiscono il consorzio della Dop), non mancheranno i formaggi affinati da quel mago dei sentori e dei sapori che è Renato Brancaleoni, ci saranno le farine del Molino Pransani e quella “di Gorolo” del Molino Magnani, indispensabili per la piadina da cuocere ovviamente sulle teglie di Montetiffi uniche nel loro genere e create a poca distanza da qui, con le terre e le argille della stessa vallata. Di produzione locale anche l’olio biologico e i piccoli frutti di Rosso Vivo, il savor di Montegelli, mentre nei calici ci saranno i vini delle cantine Muratori e Gallo Nero. «Ogni serata si aprirà con un aperitivo di questi prodotti “in purezza”, accompagnati dal pane e dalla schiacciata de Il fornaccio e Molino Magnani – spiega ancora Carla Brigliadori –. Gli chef poi attingeranno al paniere per preparare anche alcuni dei loro piatti». Si parte ogni sera alle 18.30 con la visita guidata alla cava, che estrae sabbia e inerti per l’edilizia (informazioni e prenotazioni allo 0541 626787), mentre le cene inizieranno alle 20 (prenotazione obbligatoria sul sito www.cheftochef.eu/cenaincava o al 339 1728172).

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