Cecchetto: "Radio Dj? A Riccione serve anche altro"

La sua corsa a sindaco è un po’ come le porte del bar Royal che ha scelto per sede elettorale: aperta a tutti. Questo non vuol dire che Claudio Cecchetto è pronto a vendere l’anima per la poltrona da primo cittadino, tutt’altro, visto che come ama ripetere «ben venga chiunque come me ama Riccione e pensa solo a Riccione». Lo dice fra una chiacchierata e l’altra con i cittadini che entrano nello spazio di via Armando Diaz 77 («Ho scelto un bar come location per quello che rappresenta e ha rappresentato: un centro di aggregazione e di discussione non su tavolo ma su più tavoli come dovrebbe essere l’amministrare»). Lo ribadisce con la forza di chi è partito per primo dicendosi disponibile a sedersi appunto a un tavolo con tutti e nelle grandi manovre in corso è stato avvicinato un po’ da tutti. E se il centrosinistra ha oramai tracciato la sua rotta, con Daniela Angelini alla guida di una coalizione che vede sostenerla Partito Democratico, Coraggiosa, Movimento 5 Stelle e Uniamo Riccione, nel centrodestra che non ha ancora trovato la quadra c’è chi lo tira in ballo: se la candidata sindaca dovrebbe infatti essere Laura Galli, ad agitare le acque è il ruolo di vice che Fratelli d’Italia rivendica hic et nunc mentre qualche alleato vuole venga deciso dalle urne. Ed ecco allora che rispunta all’orizzonte il talent scout più famoso del Belpaese: voci di corridoio piuttosto insistenti riferiscono di un possibile avvicinamento di Fratelli d’Italia alla Lista Cecchetto Sindaco già sostenuta da Riccione Civica per un terzo polo più corpulento. C’è qualcosa di reale o è un semplice escamotage per alzare la posta all’interno del centrodestra?

Possibili alleanze

«Fratelli d’Italia? Io ho parlato con tutti e sono pronto a farlo ancora. All’inizio ho incontrato ogni forza politica e ho trovato sempre molta disponibilità da parte di tutti a seguirmi nella mia mission, sia a sinistra che a destra ho avuto sempre appoggi molto positivi e cordiali, poi non so cosa sia successo dopo», spiega Cecchetto, ribadendo: «Quello su cui sono sempre stato chiaro è nella mia posizione civica, perché una città come Riccione che ha sempre lanciato le mode deve basarsi più su cittadini, programmi e persone che sui partiti. Poi è logico che tutte le liste sono fatte di persone e che ognuna ha il suo pensiero, ma devono fondersi nel pensiero base che è deve essere la città che si va a rappresentare: se uno vince con il 51% non puoi dimenticarsi dell’altro 49%, ma deve ascoltare quello che ha da dire perché qua non ci sono interessi di parte». Per poi chiosare sul tema: «Fratelli d’Italia l’ho incontrata all’inizio della campagna, è stato un rapporto costruttivo perché ho parlato con persone che vogliono bene alla città e se quello che si dice è vero torno a ribadire che qua non ci sono porte chiuse perché io vorrei fare un’amministrazione di servizio e non di potere. Il centro devono essere i giovani e Riccione».

L’evoluzione del divertimento

L’equazione giovani-divertimento-attrattività non può non far correre il pensiero a Radio Deejay e Cecchetto è piuttosto chiaro anche su questo. «L’ho fondata e portata a Riccione in un momento in cui le radio andavano in vacanza d’estate mentre io pensavo che in quella stagione potessero fare la forza di una realtà come questa, poi l’ho venduta e mi pare che chi è andato avanti abbia avuto proprio lo stesso pensiero. Il mondo però cambia, i media crescono e i giovani in questo momento hanno altri strumenti che frequentano ogni giorno e che qui a Riccione non ci sono: penso a Twittch, Tic Toc, Instagram. Non si può continuare a parlare solo di media che sono importanti e saranno speriamo eterni, ma che per certi contesti hanno fatto il loro tempo».

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