Caviro presenta CBMix, l’economia circolare in vigna
La speranza, attraverso un perfetto progetto di economia circolare, è che la miscela realizzata riduca l’impoverimento del suolo, aumentandone al contempo la capacità di assorbire carbonio e migliorando di conseguenza le rese delle piante. Se inizialmente l’idea poteva sembrare fuori dagli schemi, ora “Black to the future - Biochar and compost as soil amendment” è entrato nel vivo. Il progetto coinvolge quattro paesi europei – Spagna, Belgio, Cipro e chiaramente l’Italia – ma soprattutto una grande realtà cooperativa, la romagnolissima Caviro. Scopo del piano, infatti, è quello di testare le reali potenzialità di “CBMix”, «una miscela realizzata dall’unione di ammendante e biochar – spiegano i produttori –, un materiale carbonioso derivato dalla degradazione termica delle potature agricole».
Realizzato da Enomondo (società del Gruppo Caviro, capofila del progetto) dentro gli stabilimenti di Faenza, verrà distribuito su alcuni terreni di tutta Italia e nei paesi che hanno scelto di aderire al progetto. Obiettivo primario sarà quello di «testarne la resa in diverse condizioni climatiche e ambientali – precisano da Caviro –, oltre che su colture differenti». A seguire la sperimentazione in Emilia Romagna sarà il “Centro ricerche produzioni vegetali” in collaborazione con l’Università di Bologna, mentre gli enti partner negli altri Paesi sono il “Consejo superior de investigaciones cientìficas” in Spagna, il “Cyprus university of technology” a Cipro e l’“Urban crop solutions” in Belgio.