Cattura e stoccaggio del carbonio: soluzione per un mondo green

Salvaguardare l’ambiente e rendere la nostra società più sostenibile sono due imperativi cui ormai è chiaro nessuno possa più sottrarsi. Bisogna fare presto, e per questo le Nazioni Unite per la prima volta scendono in campo chiedendo agli Stati di agire in fretta. Lo hanno fatto tramite l’Unece, la Commissione economica per l’Europa, che ha dato anche una chiara indicazione operativa: tra le soluzioni da sviluppare rapidamente c’è anche la CCUS, cioè la cattura del carbonio a fini di riutilizzo o stoccaggio. Questa tecnologia è già applicata in diversi impianti nel mondo e permette di evitare che l’anidride carbonica contenuta nei fumi di combustione vada a finire in atmosfera, contribuendo al riscaldamento globale. Non è una soluzione pensata per i trasporti o per le nostre case, ma piuttosto per le centrali elettriche e l’industria in genere. La CCUS rappresenta una soluzione concreta, efficace e strategica, secondo Unece, per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare per quei settori più energivori definiti dagli inglesi “hard to abate” come cementifici, acciaierie e chimica, per i quali non sono disponibili ad oggi e nell’immediato futuro alternative tecnologiche di rapida attuazione. Anche il Parlamento europeo si è detto a favore di questa soluzione: in un parere della commissione Ambiente, i parlamentari di Bruxelles dicono che “la cattura e stoccaggio della CO2 e le infrastrutture compatibili con l’idrogeno” devono diventare “una priorità di spesa fondamentale nell’ambito dei piani per la ripresa e la resilienza”. Dal rapporto Unece si evince che proprio il Nord Italia, ed in particolar modo la regione Emilia-Romagna con le sue aree offshore antistanti la costa, sono una delle aree europee a più alto potenziale per lo stoccaggio della CO2, assieme al Mare del Nord e ad alcune aree dell’est europeo. Proprio per questo la Norvegia ha recentemente finanziato il progetto Northen Lights con 1,7 miliardi di euro, ovvero due terzi dei costi di investimento e costi operativi dei primi 10 anni di gestione. Ma non è la sola nazione europea che si sta muovendo in questa direzione: il ministero dell’Economia e dell’Energia tedesco sta preparando un programma per sostenere le iniziative di stoccaggio, il Regno Unito ha deciso di investire su questa tecnologia un miliardo di sterline del suo green deal da 12 miliardi, l’Olanda finanzierà un progetto nell’area di Rotterdam che ha già raccolto quasi 500 milioni di euro di fondi europei. Altre iniziative simili sono in corso in paesi extra-europei. Ma come si cattura la CO2? Ci sono diversi modi, ma il più utilizzato la separa per via chimica dai fumi di combustione, con una tecnologia conosciuta e impiegata già da decenni. Dopo la separazione l’anidride carbonica viene compressa e trasportata in formazioni geologiche profonde adatte a contenerla permanentemente, come per esempio i giacimenti di idrocarburi esauriti che hanno in precedenza contenuto il gas naturale per milioni di anni a pressioni e volumi molto maggiori. L’anidride carbonica, una volta catturata, può diventare in alternativa una materia prima seconda ed essere utilizzata per la produzione di malte cementizie di elevatissima qualità oppure per alimentare impianti di biofissazione con micro alghe da cui si possono ricavare prodotti per la nutraceutica o la cosmesi. L’importanza di mettere in campo tutte le soluzioni necessarie per una efficace lotta al cambiamento climatico trova i suoi sostenitori anche in personaggi del calibro di Bill Gates ed Elon Musk che da tempo hanno fatto della salvaguardia dell’ambiente il loro cavallo di battaglia. Bill Gates, nel suo ultimo libro dal titolo “How to Avoid a Climate Disaster” scrive che le fonti rinnovabili, come l’eolico e l’energia solare, sono fondamentali ma possono aiutarci a decarbonizzare meno del 30% dei circa 51 miliardi di tonnellate delle emissioni totali di gas serra che il mondo normalmente aggiunge all’atmosfera ogni anno. Secondo Gates, dunque, bisogna decarbonizzare il restante 70% dell’economia mondiale (acciaio, cemento, sistemi di trasporto, produzione di fertilizzanti e molto altro ancora) con la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie su cui i governi si devono impegnare ad investire e utilizzando processi come la cattura della CO2. Elon Musk va addirittura oltre annunciando via twitter alla fine di gennaio l’istituzione di premio di 100 milioni di dollari da destinare alla migliore tecnologia di cattura del carbonio: un’iniziativa che è piaciuta da subito a quasi 300 mila persone, compreso Jack Dorsey, il fondatore di Twitter.

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