Case fantasma per le vacanze a Riccione e Cattolica. In 30 restano con le valigie in mano
Il prezzo della truffa
Tra i 150 e i 300 euro. Questa la forbice dell’acconto richiesto dai truffatori. Soldi da accreditare su carte ricaricabili di vario genere. Professionisti e arroganti. Tutti e tre, infatti, incuranti della possibilità di essere facilmente rintracciati, le hanno attivate usando i loro veri nomi. Quasi un gioco da ragazzi, quindi, per gli investigatori dell’Arma riccionese, risalire a loro, dopo le prime denunce presentate dalle vittime, in diversi casi costrette a rinunciare alla vacanza, non trovando più posti liberi. Non tutte le vittime accertate - e le altre 20 “sospettate” di essersi fatte irretire dalla vantaggiosa proposta economica e dalle fantastiche foto postate - dovevano venire sulla riviera riminese: Riccione, Misano e Cattolica. Diverse hanno spedito le caparre per bagnarsi nelle acque della Versilia, della Calabria, della Campania, del Salento. Gettonatissimo anche il Trentino, per chi cercava un po’ di relax al fresco, sognando camminate a caccia di gustosi funghi porcini. Quanti soldi si sono messi in tasca i truffatori? Circa 10mila euro.
Come difendersi
Al punto due del decalogo, i militari riccionesi suggeriscono di verificare sempre l’affidabilità del sito che propone l’offerta, con il controllo di eventuali commenti negativi. Ovviamente, mai procedere all’invio immediato dell’intera cifra pattuita. Usare contro i truffatori lo stesso veicolo, ovvero Internet. È quindi buona norma, acquisire la foto dell’immobile dell’annuncio e trascinarla del Google immagini, per vedere se la stessa appartiene ad altre inserzioni. Nel calderone della Rete, è anche utile inserire le prime righe dell’inserzione pubblicitaria, da incollare nel motore di ricerca del sito www.google.com. Se la stessa descrizione comparirà in più annunci, la possibilità che si tratti di una truffa, è praticamente certa.