Cattolica, registra gli incontri clandestini e perseguita l'ex compagna: 48enne arrestato

Venerdì pomeriggio i carabinieri della Tenenza di Cattolica hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale di Rimini nei confronti di un quarantottenne italiano, ritenuto responsabile di atti persecutori e violenza sessuale aggravata, commessi nei confronti della propria ex compagna.

Il provvedimento cautelare giunge al termine di una rapida e minuziosa indagine coordinata dal Procura della Repubblica di Rimini, avviata nel febbraio 2022, allorquando la donna, non senza fatica e con l’aiuto di uno psicologo, è riuscita a raccontare ai carabinieri la propria condizione di sofferenza. In particolare, da quanto ricostruito dai militari, l’uomo non era nuovo ad atteggiamenti maltrattanti nei confronti della vittima, tant’è che proprio i ripetuti episodi di violenza e maltrattamento avevano determinato la fine – alcuni anni or sono - della loro precedente relazione sentimentale. Un rapporto, però, mai del tutto cessato e riavviatosi alla fine del 2021, quando dopo le numerose insistenze, la donna aveva ceduto e si era convinta ad incontrare nuovamente il proprio ex, il quale continuava a professarsi follemente innamorato.

Violenze sessuali e e l'audio di un incontro clandestino

Da quel momento in poi, però, la donna si è ritrovata in un vero e proprio incubo, continuamente perseguitata e costretta finanche a sottostare alle “voglie” sessuali dell’uomo, sotto la minaccia di questi che in luogo di un rifiuto, avrebbe inviato a soggetti terzi l’audio di un loro incontro clandestino (fatto accaduto in una struttura ricettiva misanese, registrato a sua insaputa). Minaccia che dopo poco si sarebbe trasformata in realtà, quando l’uomo trasmetteva il file audio ai familiari della donna, ovvero all’attuale compagno. La vittima raccontava, inoltre, che l’uomo si presentava sistematicamente sul suo posto di lavoro con il chiaro intento di intimidirla fino a procurarle un grave e perdurante stato d’ansia e paura. Le condotte persecutorie dell’uomo si ripetevano sistematicamente per oltre un mese durante il quale la donna, esasperata, denunciava a più riprese quanto subito, riuscendo anche a documentare i passaggi e gli appostamenti messi in atto dall’uomo. Tutte condotte che, tempestivamente denunciate, hanno consentito ai carabinieri di monitorare attentamente eventuali condizioni di pericolo ed allo stesso tempo di effettuare specifici servizi ed indagini, compendiati in un’informativa di reato posta all’attenzione del Pubblico Ministero. Oggi, grazie al tempestivo intervento delle Autorità, l’incubo è finito e l’uomo – trasferito presso la casa circondariale di Rimini – resterà in attesa di svolgere l’interrogatorio di garanzia.

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