Cattolica, "Tua nipote ha il Covid, dammi i tuoi gioielli", truffatrice di anziani bloccata dai Carabinieri

Cattolica

Negli ultimi giorni in diversi comuni della provincia di Rimini, alcuni truffatori, inscenando il coinvolgimento in incidenti stradali o improvvise gravi malattie di figli e nipoti dei malcapitati, hanno tentato di mettere a segno diversi colpi ai danni di anziani. Numerosissime le telefonate giunte alle Centrali Operative dell’Arma da parte delle potenziali vittime che, anche grazie anche alla mirata campagna posta in essere dal Comando Provinciale Carabinieri di Rimini tramite appostiti volantini (contenenti consigli e suggerimenti utili al fine di evitare di cadere nella trappola del raggiro) allegate alle bollette ad oltre 200.000 clienti di SGR Luce Gas e distribuiti presso le Befane Shopping Centre di Rimini, hanno permesso a diversi anziani di prevenire truffe ai loro danni.

Analogamente, la tempestività degli operatori delle predette centrali, che hanno fornito utili suggerimenti alle potenziali vittime, hanno scongiurato più gravi conseguenze. In tal senso, è stato predisposto a livello Provinciale un imponente dispiegamento di forze per contrastare il fenomeno in essere ed individuarne i responsabili, e lo stesso ha dato i suoi frutti.

Nel primo pomeriggio di ieri a Cattolica una truffatrice, dopo avere inscenato una grave ed improvvisa malattia da Covid 19 della nipote della malcapitata 73enne, approfittando dello stato emotivo e dello shock subito dall’anziana donna a seguito della falsa notizia ricevuta, riusciva a farsi consegnare tutti gli oggetti in oro detenuti in casa, per un valore di 5.140 euro in contanti, allontanandosi immediatamente. A quel punto i militari della Tenenza, acquisita la sommaria descrizione della truffatrice da parte dell’anziana vittima e di sua figlia, che rientrando in casa aveva incrociato la responsabile della truffa, avviavano una vera e propria “caccia all’uomo”, rintracciando la responsabile del vile gesto vicino alla stazione ferroviaria di Cattolica, mentre tentava di liberarsi della refurtiva prima di essere fermata dai carabinieri intervenuti. La malfattrice, identificata in una giovane nata in Italia ma di nazionalità polacca, è stata arrestata per truffa aggravata e, dopo il processo per direttissima è stata condannata alla pena di anni 2 e 500 euro di multa, rimessa in libertà.

Sono in corso indagini al fine di verificare il coinvolgimento della donna e di eventuali complici in analoghe truffe commesse sia in Provincia di Rimini sia in quelle limitrofe, in quanto sembra che le persone contattate negli ultimi giorni siano diverse decine e che si contino almeno un paio di vittime. Tutta la refurtiva è stata riconsegnata alla vittima, che ha ringraziato l’Arma dei Carabinieri per aver ritrovato i suoi preziosi, il cui valore affettivo supera di gran lunga quello economico.

L’occasione è quanto mai utile per rammentare a tutti di non far entrare in casa sconosciuti e di non credere a coloro che telefonano a casa per raccontare presunti incidenti o gravi malattie in cui sono incorsi figli, nipoti ecc.

E, comunque, è sempre opportuno chiamare il numero di emergenza 112 o quelli delle caserme dell’Arma territoriali per verificare la veridicità di quanto riferito da chi chiama al telefono o si presenta alla porta di casa.

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