Cattolica, il sogno di Claudia, fuoriclasse di Wakeboard a 23 anni: “Voglio aprire un impianto in Romagna”

Cattolica

«Aprire un impianto di Wakeboard nella mia Romagna».

Ecco il sogno di Claudia Pagnini, campionessa della disciplina sportiva che nasce dalla fusione tra lo sci nautico e lo snowboard praticato sulla neve. Nata a Rimini, la 23enne si definisce una cattolichina doc.

Come si è avvicinata a questo sport?

«Ho cominciato seguendo l’esempio di mio padre che praticava sci nautico. Avevo sette anni e da allora non mi sono più fermata».

Quando ha capito di essere brava?

«Ho cominciato con le gare verso gli 11 anni e a 13 ero già in Nazionale. Era il 2019 quando mi sono laureata campionessa europea under 19 per poi conquistare il titolo mondiale nel 2018 e due volte nel 2022».

A suo avviso, lo sport può aiutare i ragazzi d’oggi?

«Lo sport è fondamentale per salvarsi, specie dopo i vuoti lasciati dalla pandemia, ma anche per imparare valori come la dedizione e l’impegno».

Da quando ha 15 anni passa ogni inverno in Thailandia, perché?

«È il mio personale paradiso: ospita uno dei Wake Park più favolosi al mondo ed è un paese che in ragione del clima rende possibile allenarsi sempre, mentre da noi, nella stagione invernale, gli impianti sono costretti a chiudere i battenti».

Qual è il suo sogno nel cassetto?

«Aprire un impianto di Wakeboard nella mia Romagna e divenire allenatrice, una volta terminata la carriera agonistica».

Cosa le ha insegnato suo padre Emanuele, campione paralimpico di cable wakeboard?

«La determinazione: arrendersi non è una parola che rientra nel nostro vocabolario. Ho sempre potuto contare sul suo appoggio, anche nell’infortunio subito l’anno scorso quando, durante delle riprese, mi sono scontrata con chi mi filmava a bordo di una barca. Un impatto che ha provocato la rottura di tibia e perone, ma per fortuna è una disavventura ormai archiviata. Sono tornata in acqua nel settembre scorso decisa a riprendermi tutto».

Cosa prova quando vola sulla tavola?

«Una grandissima sensazione di libertà ma anche la possibilità, per nulla scontata, di esprimere al meglio me stessa e la mia passione».

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