Cattolica, “Basta granchi e pesci nel secchiello: così li si condanna a morte»

La stagione estiva è da poco iniziata. Sulle spiagge di Cattolica tornano cittadini e turisti. I bambini ricominciano a giocare con paletta e secchiello. In questi ultimi, però, a volte non finisce solo la sabbia ma, riempiti d’acqua, diventano piccole prigioni per gli animali marini che vivono vicino alla battigia, come granchi e pesci.

«È fondamentale evitare di catturare pesci, granchi o altri animali marini e metterli nei secchielli - spiega Tiziana Amore, tre i fondatori del format “Diventa biologo per un giorno” -. Gli animali marini sono abituati a vivere nel loro habitat naturale. Essere messi in un secchiello provoca loro stress e ansia, impedendo loro di agire come farebbero normalmente».

Già questo aspetto, da solo, consiglierebbe di lasciare granchi, pesci e paguri dove sono.

«Molti animali raccolti in questo modo - aggiunge Amore - non sopravvivono a lungo una volta messi in un secchiello. La mancanza di acqua ossigenata e lo spazio limitato possono causare sofferenza e morte. Bisogna poi considerare che ogni specie marina svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’equilibrio dell’ecosistema. Raccogliere animali marini può danneggiare l’ambiente e influenzare negativamente la vita di altri organismi».

Attenzione e rispetto

Si tratta insomma di dimostrare attenzione e rispetto verso il mare e le creature che lo abitano.

«Invece di raccogliere gli animali, possiamo osservarli nel loro habitat naturale. Questo ci permette di apprezzare la loro bellezza e il loro comportamento, e di insegnare ai più giovani l’importanza di rispettare la natura. È uno degli aspetti che affrontiamo nell’ambito delle iniziative legate a “Diventa biologo per un giorno - precisa Tiziana Amore -. È importante sensibilizzare adulti e bambini nel rispetto del mare e noi facciamo la nostra parte».

Il codice penale

Tra l’altro forse non tutti sanno che anche per gli animali marini vale la stessa protezione normativa riferita ad animali come cani e gatti, in particolare gli articoli del Codice penale 544-bis e ter che fanno riferimento, appunto, ai reati contro gli animali e che contemplano multe salatissime, oltre alla prigione.

«La norma c’è e bisogna tenerne conto - conclude Amore -, ma è prima di tutto una questione di educazione e rispetto. È importante metterli in pratica sempre, anche quando giochiamo in riva al mare».

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