Cattolica, “53 persone in piedi nell’autobus verso la scuola”

Con la ripresa delle attività scolastiche, per molti studenti delle superiori, è ricominciato anche il pendolarismo per raggiungere il proprio istituto e, a fine lezione, per il ritorno verso casa. Una scelta necessaria, soprattutto per un centinaio di ragazzi cattolichini che devono raggiungere le proprie scuole a Pesaro e per farlo utilizzano il servizio di trasporto sugli autobus.

Come accaduto anche in passato, si ripropongono alcune criticità, riguardanti soprattutto il sovraffollamento. «L’autobus che prende mio figlio – spiega un genitore – è quello delle 7.10 del mattino, ed è uno di quelli doppi. Quando arriva alla fermata di San Pio, è già pieno. Per questo lo accompagno a quella della casa cantoniera, in via Emilia Romagna, dove forse ha ancora la possibilità di trovare qualche posto a sedere. Qualche giorno fa, hanno contato 53 persone in piedi».

Altra criticità

A quanto raccontano i genitori, ci sarebbe la possibilità di prendere un autobus precedente, alle 7 del mattino, ma poi bisogno tenere conto di un’altra criticità segnalata. «Inizialmente l’autobus passava alle 7.20 – precisa – poi per andare incontro alle esigenze di alcuni studenti dell’Istituto tecnico agrario Cecchi, che devono entrare prima, l’azienda di trasporti ha deciso di anticipare la corsa di 10 minuti. Bisogna considerare che le scuole, come quella di mio figlio, aprono alle 8.25, per cui i ragazzi sono costretti a rimanere mezz’ora fuori. In questi giorni non è un problema, ma quando arriveranno il freddo e la pioggia le cose cambieranno».

I genitori, quindi, non segnalano solo il problema del sovraffollamento, che riguarderebbe sia l’andata che il ritorno, ma anche quello degli orari e, su quest’ultimo aspetto si registra anche che «la scuola non ha sensibilità per gli esterni», quindi impossibile pensare di aprire prima gli Istituti per evitare che gli studenti restino fuori.

Il problema non è comunque nuovo: «Ci sono genitori che sono anni che scrivono – racconta -, e se chiami l’azienda di trasporto per segnalare il sovraffollamento, ti dicono di prendere l’autobus precedente. Eppure si tratta di servizi che vengono pagati dalle famiglie».

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