Cattolica non dimentica le vittime del Covid

La comunità di Cattolica ricorda le vite spezzate, in questi ultimi due anni, dall’emergenza pandemica. Lo fa nella ricorrenza odierna della “giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus”. La sindaca, Franca Foronchi, gli assessori, il presidente del Consiglio Massimiliano Gessaroli, Consiglieri, Autorità militari e parroci della città si sono dati appuntamento stamani, alle 11, presso la targa commemorativa installata al Parco delle Querce (zona di via Pantano) a ricordo di questo doloroso periodo. In ricordo di tutte le vittime è stata deposta una corona d'alloro a cui è seguita la benedizione ed un momento di preghiera da parte del parroco Don Andrea Scognamiglio. Il continuo aggiornamento dei dati parla di quasi 1300 decessi in provincia di Rimini dall'inizio della pandemia, 70 nella città di Cattolica.

“Ringrazio tutti gli intervenuti – ha detto la sindaca Foronchi - che oggi si sono voluti unire in questo momento commemorativo. Abbiamo vissuto momenti di grande apprensione, proprio perché all’inizio della pandemia non si riusciva a comprendere l’entità di quello che stava per accadere. Si sono registrate tantissime perdite, anche nella nostra comunità e questo gesto che oggi compiamo è soprattutto una testimonianza di vicinanza a tutte quelle famiglie che hanno sofferto per la perdita di un proprio caro. Molte volte, addirittura, senza poter stargli accanto nei loro ultimi attimi di vita. Non finiremo mai di ringraziare tutto il personale sanitario, i volontari, e quanti hanno operato, rischiando in prima persona, per poter garantire cure ed assistenza”.

“Una emergenza come quella avvenuta in questi ultimi due anni – ha aggiunto il presidente del Consiglio, Gessaroli - è qualcosa di inaspettato ed eccezionale. Purtroppo ha cambiato gli assetti e l’organizzazione complessiva del nostro sistema sanitario. Quest’oggi siamo qui a ricordare le tanti morti registrate, soprattutto nel primo periodo in cui mancavano ai sanitari gli strumenti per contrastare il virus. Siamo, comunque, fiduciosi perché grazie alla ricerca disponiamo una protezione in più che ci proviene dai vaccini. Ci auguriamo che dopo la stagione estiva non si presentino nuove forme di varianti al virus per lasciarci l’emergenza definitivamente alla spalle”.

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