Il lungomare Rasi Spinelli continua a far parlare di sè e talvolta non bene. L’opera, inaugurata appena qualche settimana fa dal presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini continua infatti ad essere oggetto di segnalazioni da parte di cittadini e operatori economici.
Il secchio… sospeso
Recentemente sono state ad esempio segnalate delle “perdite” di acqua dalla passeggiata sopraelevata. A farne le spese alcuni stabilimenti balneari che vi si trovano sotto.
Con un tipico spirito goliardico, per arginare il problema, il bagnino ha letteralmente appeso un secchio, in modo da poter raccogliere l’acqua ed evitare che finisca in testa ai turisti. Il problema sembra dipenda dalla grondaia che corre lungo la struttura e che dovrebbe raccogliere l’acqua ma che, evidentemente, deve avere qualche problema.

Quanti problemi
Anche senza ricordare le polemiche su pop up e parcheggi per i motorini, il nuovo lungomare Rasi Spinelli, sin dalla sua apertura parziale, la scorsa estate, ha visto inanellare tutta una serie di criticità segnalate da operatori e cittadini.
Archiviato il problema delle barriere architettoniche, risolto in parte già durante l’estate del 2022 e definitivamente con l’ultimazione dell’opera, le perplessità si sono rivolte prima alla pavimentazione, troppo chiara e delicata per alcuni, quindi ai lampioncini bassi lungo il percorso, anch’essi troppo fragili, tanto che spesso se ne sono trovati abbattuti in vari punti del lungomare. Poi è stata la volta delle rastrelliere delle biciclette, ritenute insufficienti e poco fruibili, soprattutto in orario serale e il tratto di ciclabile sotto la sopraelevata, che Palazzo Mancini ha dovuto trasformare in ciclopedonale, evitando il passaggio dei risciò.
Trattandosi di un’opera recente, il rischio è che la lista delle “magagne”, probabilmente si allungherà ulteriormente, portando nuovi grattacapi da risolvere all’amministrazione comunale cattolichina.
Il rifacimento del caro lungomare Rasi Spinelli, è solo l’ultima brutta e maldestra cialtronata di amministrazioni incolte e presuntuose, che hanno trasformato una deliziosa cittadina adriatica di inizio ‘900, dall’architettura tipica ed elegante, in uno sporco e cadente bazar nichilista da XXI secolo.