Cattolica, Gleijeses e Laurito portano De Crescenzo alla Regina

Tratto dal film culto di Luciano De Crescenzo, questa sera approda al Teatro della Regina di Cattolica un grande, esilarante omaggio alla napoletanità, Così parlò Bellavista. Gold edition, spettacolo diretto e interpretato da Geppy Gleijeses, affiancato da Marisa Laurito e Benedetto Casillo. Fortemente voluto da Alessandro Siani, l’adattamento di Gleijeses omaggia l’ingegnere-filosofo napoletano che ci ha lasciato nel 2019 proponendo, insieme, la celebrazione di un’umanità e una saggezza tutte partenopee. Geppy Gleijeses interpreta il professore nato dal romanzo e reso celebre dal film di Luciano De Crescenzo. La produzione è anche un omaggio al coautore di quel film, Riccardo Pazzaglia, in memoria di una stagione cinematografica e televisiva indimenticabile.

Gleijeses, da dove è partita l’idea di portare questa storia a teatro, dopo il libro e il film?

«Sono stato amichevolmente costretto da Alessandro Siani e dallo stesso Luciano De Crescenzo che mi hanno detto “solo tu o’ può fa’” ( solo tu lo puoi fare) e così è stato, anche se il mio percorso di attore mi vede coinvolto tra autori come Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello, quindi diversi da questo genere – racconta il regista e interprete dello spettacolo –. La pièce ha debuttato al teatro San Carlo di Napoli per celebrare i 90 anni di Luciano De Crescenzo e da lì è stato un grande successo di pubblico: ormai siamo arrivati oltre le 150 repliche. Questo grande successo è dovuto anche alla presenza magnetica e ultra simpatica di Marisa Laurito: ho combattuto tanto per averla e quando lei ha letto il copione infine ha capito. C’è poi Benedetto Casillo che interpreta lo stesso ruolo del film, io invece prima ero il giovane genero e ora sono il professore. Le scenografie studiate con diversi piani sono un altro ingrediente prezioso».

Com’è stato il passaggio tra questi due personaggi?

«Un po’ strano, ma fa parte del nostro mestiere passare da un personaggio all’altro. Cartesio diceva che se i sogni si ripetono troppe volte possono diventare realtà, e noi attori sogniamo sempre».

Che rapporto aveva con Luciano De Crescenzo?

«Era un amico vero. Una persona troppo umile perché diceva: “nella mia vita ho solo copiato”. In realtà era un grande filosofo, un poeta, non un semplice divulgatore. Leggendo i suoi testi si capisce subito l’indagine di approfondimento. Era buono d’animo ed è stato molto bello collaborare con lui».

Invece con Eduardo De Filippo di cui è stato allievo?

«A breve sarò in scena con la mia settima opera di De Filippo, Uomo e galantuomo, con Armando Pugliese, poi nel cast ci saranno anche mio figlio Lorenzo e Ernesto Mahieux. Con Eduardo ho avuto un rapporto particolare, quasi alla pari, seppur dall’alto della sua grandezza (io avevo 20 anni e lui 75). Mi concesse i diritti della sua produzione e mi diede importanti consigli per le regie. Per tre volte mi chiese di andare a lavorare con lui e, anche se rifiutai, non mi voltò mai le spalle. Questo bel rapporto è continuato con Luca e ora Tommaso».

In scena si incontrano il mondo di Napoli e quello di Milano. Cosa accade?

«Si incontrano il mondo dell’amore e quello della libertà, ma in realtà non sono in competizione perché si è sempre il meridionale di qualcuno. Lo spettacolo è stato molto apprezzato in ogni parte d’Italia, anche se una volta si rideva più al Sud, ora è il contrario. A Cattolica, in zona centrale, potremo trovare il meglio del Sud e del Nord insieme».

Laurito, è vero che Gleijeses ha combattuto per averla nello spettacolo?

«Sì, perché all’inizio non ero molto d’accordo nel riprendere il film – spiega l’attrice –. Poi invece mi sono convinta quando ho letto l’adattamento drammaturgico realizzato da Geppy, molto comico e interessante. Lavoro straordinariamente con lui e con grande felicità».

Come si trova nel personaggio della moglie, che nel film era interpretato da Isa Danieli?

«È una donna molto forte che riesce a tenere a bada la famiglia e il marito filosofo che a volte è un po’ aereo, sognatore. Mi trovo molto bene in questo ruolo così ben scritto. Luciano ha avuto anche la piccola genialità di descrivere come le persone di amore sono dappertutto nel mondo (a Napoli come a Milano)».

Parallelamente alla sua carriera da attrice dirige a Napoli il teatro Trianon Viviani: come si divide in questi ruoli?

«Ci tengo tantissimo a questo teatro che in città è davvero una bella realtà. Porta avanti la storia della canzone napoletana dagli inizi sino ai giorni nostri ed è inoltre molto attento ai giovani, anche attraverso talent e web serie, che affiancano concerti di artisti straordinari».

Che ricordi ha in Romagna?

«La Romagna è un luogo meraviglioso in cui veniamo sempre. Mi vengono in mente le godurie legate ai cibi ma anche tanti ricordi che arrivano fino a Federico Fellini, che ho avuto il piacere di incontrare nella mia vita. Con Luciano De Crescenzo e Renzo Arbore ci ho passato giornate meravigliose».

Buio in sala alle 21.15.

Info: 0541 966778
info@teatrodellaregina.it

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