Castel San Pietro, la Pubblica assistenza chiude "per anzianità"

Imola

CASTEL SAN PIETRO. L’età che inesorabilmente avanza, il mancato ricambio generazionale, e la diffusione del Covid, hanno dato il colpo di grazia alla sopravvivenza stessa della Pubblica assistenza castellana. Dopo 24 anni di onorato servizio alla comunità, e con una partecipazione che ha visto, soprattutto all’inizio, quasi una cinquantina di adesioni, cessa “per anzianità” l’operatività dell’Associazione volontari Pubblica assistenza e Protezione civile onlus di Castel San Pietro Terme.
Volontari troppo anziani
«Purtroppo – commenta con rammarico lo storico segretario nonché fondatore dell’associazione nel 1996, Riccardo Passerini – abbiamo dovuto appendere le nostre divise al chiodo in modo definitivo. Le regole per prevenire la diffusione del Covid non permetteva più di poter proseguire. Questo – spiega – perché dei diciotto volontari che facevano parte del gruppo, solo quattro avrebbero potuto continuare a operare dal momento che hanno meno di 65 anni. Purtroppo non siamo riusciti a coinvolgere giovani a entrare a far parte della nostra associazione e questo ci dispiace. Qui il problema è molto più ampio della sola possibilità delle associazioni nell’ essere capaci di attrarre interesse e voglia di mettersi in gioco. Il rischio è che, come la nostra, anche altre associazioni si trovino a essere costrette di smettere di operare per evidenti limiti di età sopraggiunta nei propri associati». Una parola fine per un’attività di volontariato che lo stesso sindaco Fausto Tinti definisce «un grande pilastro non solo del nostro volontariato cittadino, ma anche per l’intero sistema scolastico castellano. Ringrazio tutti i volontari per la grande competenza e disponibilità sempre dimostrata e per la passione con cui hanno svolto ogni servizio e attività. Ci mancherete!».
Una lunga storia
Ventiquattro anni di impegno sono tanti e infatti tante sono le iniziative e le attività che in questi decenni i volontari della Pubblica assistenza castellana hanno realizzato sul territorio. Le ricorda la stessa memoria storica del gruppo. «In tutti questi anni – rimarca Passerini – abbiamo effettuato migliaia di servizi legati al trasporto delle persone per questioni sanitarie, con viaggi anche molto lunghi sia al nord che nel sud Italia a bordo di ambulanze. Abbiamo tenuto tanti incontri sulla prevenzione degli infortuni e sulle attività di volontariato e Protezione civile, tra cui esercitazioni per incendi e terremoti e anche prove di evacuazione insieme all’Associazione Carabinieri. La più grossa soddisfazione per me è stata l’attività con i bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni delle scuole statali e paritarie, dove abbiamo fatto prove di evacuazione, antincendio, terremoto, simulazioni. Ho una collezione di 300 disegni e scritti dei bambini di tutte le scuole!».
Anche all’estero
«Importanti attività e servizi – ci tiene a ricordare con orgoglio Passerini – li abbiamo fatti anche all’estero con interventi in Togo e in Kosovo senza dimenticare gli aiuti portati nelle diverse zone colpite dal terremoto qui in Italia. In ambito più ludico mi preme però ricordare anche l’evento organizzato per l’Epifania che dal 1998 è andato avanti fino all’anno scorso, in cui distribuivamo fra le 350 e le 400 calze ai bambini, tutte offerte dai volontari».
Passaggio di testimone
Adesso il testimone passa ad altre associazioni, anche se prima di lasciare la realtà castellana ha donato 14 mila euro all’Istituto ortopedico Rizzoli e 4 mila all’associazione Agire, mentre materiali e mezzi di trasporto utilizzati sono stati trasferiti all’Anpas regionale. «Credo che i servizi offerti sempre gratuitamente – conclude il segretario castellano – verranno effettuati dalla Croce rossa locale o imolese oppure dalla Pubblica Assistenza Paolina di Imola. È stata un’esperienza straordinaria che lascerà qualcosa nella comunità».

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